Può una sola estate stravolgere la vita rimettendo tutto in discussione? Silvia, Valeria e Oria, tre sorelle milanesi, si ritrovano a trascorrere un mese insieme, nella casa di famiglia in un paesino di montagna. Valeria, single, ha trent’anni e fa l’illustratrice. Perennemente insoddisfatta, rincorre gli amici e gli happy hour più alla moda nella speranza che cambi qualcosa nella sua esistenza. Ha un’occasione importante di lavoro ma non è in grado di sfruttarla, ha successo con gli uomini ma si invaghisce solo di chi non la ricambia. Silvia, 38 anni, professoressa di liceo, sposata con due figli, vive all’insegna della noia e della routine del matrimonio e dell’insegnamento. Oria, 45 anni, scultrice di successo, geniale ma affetta da disturbi psichici, lavora nel suo loft sui Navigli, controllata da Silvia.
Tre vite molto diverse che troveranno, nella casa dell’estate che le accoglieva da bambine, il tempo e l’occasione per riscoprire una parte di se stesse troppo a lungo taciuta. Silvia, apparentemente la più responsabile e realizzata, dopo una breve parentesi extraconiugale si separerà dal marito e si ritroverà da sola, per ricominciare tutto daccapo. Valeria, sognatrice inconcludente, affronterà le proprie fragilità, tra slanci e disillusioni. Oria, inaspettatamente, si rivelerà la più saggia aiutando anche gli altri a seguire la propria strada.
«Come amo questa casa», pensa Valeria. La ricordava con la testa, ora che c’è la ricorda anche con il cuore. La cassetta delle lettere, rotta trent’anni fa da un pallone calciato da Oria, non è mai stata riparata: è da allora che la chiave non funziona, e che lo sportellino di metallo resta semiaperto, a sbattere rumorosamente quando c’è vento. Le crepe del tratto asfaltato tra la casa e il giardino: Valeria le riconosce a una a una. E poi c’è il lavandino rotondo di marmo («“Lo sciacquacoglioni”, lo chiamava Oria», pensa con un sorriso) fissato a un muro esterno… Quando apre l’armadio della stanza, Valeria trova un odore di naftalina e la vecchia trapunta, da un lato tinta unita, verde tenue, dall’altro fantasia: rose rosa e foglie in vari toni di verde su un fondo bianco un po’ ingiallito. Nel cassetto del comodino, l’astuccio rettangolare di metallo che fu di tutte e tre a turno, una sbiadita fantasia scozzese sul coperchio. In cucina, le pentole con l’interno in metallo e l’esterno in ceramica. Silvia le ha raccontato che, all’inizio di ogni estate, Oria va a fare strane passeggiate in paese, come per verificare che tutto sia come l’ha lasciato l’anno prima. «Un attacco di feticismo», dice, con tono di sufficienza. Valeria, invece, comprende il piacere triste di ricordare, e ritrovare.”
La casa dell’estate è il romanzo d’esordio di Ambra Redaelli, uscito in libreria alla fine di settembre. Come ogni opera prima è autentico. Il romanzo è scandito da una scrittura fresca e originale, sull’amore, i rapporti familiari, la felicità e il coraggio di ritrovare se stessi, anche nelle piccole cose.