Bei sentieri, lente acque

Bei sentieri, lente acque
I giardini del Lombardo-Venteo
di Annamaria Conforti Calcagni, collana La cultura, edizioni Il Saggiatore, pagine 360, € 25,00.
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Tra le fine del Settecento e l’Unità d’Italia, in Veneto e in Lombardia, si afferma e si diffonde rapidamente una nuova concezione del giardino: non più geometrie rigorose, né alberi sapientemente potati, ma spazi aperti e indefiniti in cui abbandonarsi all’emozione e spiegare le ali della fantasia. Bei sentieri, lente acque è dedicato proprio ai giardini che, in quel periodo, abbellirono i palazzi urbani, le ville. Il nuovo gusto viena da Oltremanica e si fonde con le tradizioni lombarde e venete: collinette artificiali e macchie d’alberi cresciuti in libertà possono convivere con il parterre e il brolo, a “conciliare diletto e utilità” secondo un modello da lungo tempo coltivato in particolare in Veneto. Artisti e intellettuali diffondono le immagini e le idee di questa nuova visione della natura e della storia.
Questo libro costituisce il naturale prosieguo di Bellissima è dunque la rosa. Opera vincitrice del prestigioso premio Grinzane Cavour Giardini Botanici Hanbury e di cui questo volume conserva l’intento divulgativo e il presupposto metodologico di considerare il giardino manifestazione di una vasta e articolata cultura. Oltre a costituire una felice sintesi di tutte le arti, il giardino, in quanto espressione di istanze filosofiche e ideologiche, rappresenta un privilegiato e penetrante punto di osservazione sulla realtà politica, sociale e culturale dell’epoca in cui è realizzato. Ecco allora giardini “illuministi”, “educativi”, “romanzeschi”, “massonici”, perfino “industriali”. A sottolineare in particolare il ruolo giocato dall’ascesa della borghesia nella ridefinizione dei giardini ottocenteschi. Bei sentieri, lente acque di Annamaria Conforti Calcagni, ci offre un singolare spaccato dell’Italia di quegli anni, scossa da cambiamenti radicali e prossima all’unificazione. L’autrice immerge il lettore in un tempo passato ma estremamente vivido, lo accompagna per mano nei”passeggi” degli ariosi parchi dell’Ottocento e mostra, nel percorrerne i sentieri, che il giardino non è solo “sintesi di tutte le arti”, ma anche specchio della sua epoca, di cui offre un felice e privilegiato punto di osservazione.
Pensato per il grande pubblico, il libro è corredato di utili e pratiche schede dei giardini allo scopo di favorirne la visita.