Tre mostre, in Lombardia, smentiscono il luogo comune che vuole i piccoli centri privi di iniziative artistiche di grande respiro. A Busto Arsizio, in provincia di Varese, alla fondazione Bandera per l’arte, il fotografo statunitense Joe McNally espone per la prima volta in Italia. A Lissone, poco lontano da Monza, il museo d’arte contemporanea torna a parlare di informale con Ezio Gribaudo mentre a Legnano, nello storico palazzo Leone da Perego, Flavio Arensi cura una mostra sul realismo olandese dagli anni Venti sino ai giorni nostri.
Vale la pena, allora, di spostarsi in auto o in treno dalla tentacolare Milano per visitare, dal 1 al 30 marzo, la rassegna “The moment it clicks, 80 scatti di Joe McNally”. Le curatrici, Federica Brunini e Cristina Moregola, insieme a Paolo Zanzi in qualità di art director portano a Busto Arsizio il fotografo considerato tra i cento autori più importanti nel panorama internazionale. Fotogiornalista, autore di diverse copertine di National Geographic, Joe McNally ha lavorato per Life, Time, Newsweek, Fortune, Sports Illustrated. Negli Stati Uniti è noto in particolare per aver partecipato al documentario digitale sull’aviazione Usa e per Faces of Ground Zero- Giant Polaroid Collection, sugli eroi e i sopravvissuti alla tragedia del World Trade Center l’11 settembre 2001.
“La responsabilità di un fotogiornalista, quando è di fronte a situazioni tragiche, è di registrarle il più fedelmente possibile”, ha detto l’autore nel presentare il suo lavoro. “E quello che fondamentalmente deve guidarlo e sostenerlo sono il desiderio di conoscenza e la partecipazione alla condizione umana”. Alla Fondazione Bandera McNally espone in anteprima il progetto Dance behind the lens, la danza dietro l’obiettivo, dedicato ai corpi in movimento di danzatori e atleti. Per la seconda sezione della mostra, Icons, icone, sono state scelte foto di personaggi noti del cinema, dello sport e della politica internazionale, mentre la terza parte della rassegna sarà sui reportage.
A Lissone, proprio di fronte alla stazione ferroviaria, il museo d’arte contemporanea espone, dall’8 marzo al 27 aprile, la mostra “Ezio Gribaudo. Le stanze delle meraviglie dall’informale ai bianchi ai teatri della memoria”. Dopo aver esposto le opere di Giorgio De Chirico e del fratello Alberto Savinio, il museo ricorda un altro artista che partecipò a un’edizione del Premio Lissone storico, che si svolse dal 1945 al ‘67. Gribaudo, classe 1929, nato a Torino dove tuttora vive e lavora, fu a Lissone nel ’61, nella “sezione informativa-sperimentale dei giovani artisti italiani”. Influenzato dalla arte informale, Gribaudo lavora presto a forme di sperimentazione eterogenee a cavallo tra pittura, scultura e grafica utilizzando materiali tradizionali, ma anche polistirolo, flani tipografici, collage. Qualche anno dopo la sua presenza al Premio Lissone, nel 1966, l’artista riceve il il premio alla XXXIII Biennale di Venezia. In quell’occasione il critico Pierre Restany lo incluse nel movimento del Nouveau Réalisme, scrivendo: “Il mondo di Ezio Gribaudo è il mondo della tipografia, dell’impressione, dell’edizione. Le matrici, i piombi, i clichés della fotoincisione si sono imposti a lui nella loro piena virtualità espressiva, come una fonte inesauribile di immagini poetiche e nuove… Gribaudo ha saputo ritrovare l’essenza di tutti i miti”.
La mostra di Lissone espone circa 60 opere, dalle opere giovanili di stile informale fino alle serie dei logogrifi, i bianchi, i teatri della memoria ed è curata da Luigi Cavadini, direttore del museo, e da Silvia Pegoraro.
Ancora una città a Nord dell’area milanese, Legnano, ospita dal 23 febbraio al 20 aprile la mostra “Il realismo olandese. Dalle avanguardie magiche alle ultime generazioni”, curata da Flavio Arensi, Annabelle Birnie, Yildith della Coletta e Caroline Vos. La sede della rassegna è lo storico palazzo Leone da Perego, di origine medievale, ricostruito a fine Ottocento e oggi sede di mostre estemporanee. Dai padri del realismo magico al 2007, dagli anni Venti sino ad oggi, a Legnano si ritrovano nomi come Pyke Koch, Carel Willink, Wim Schuhmacher, Dick Ket, Joke Frima, fino agli autoritratti di Philip Akkerman. I curatori, Arensi, direttore di palazzo Leone da Perego, insieme agli studiosi olandesi, hanno scelto una selezione di circa 60 opere.
Chi ricorda il talento fiammingo dell’età moderna nella rappresentazione della realtà, nei dettagli su ambienti e persone, potrà scoprire, in questa evoluzione novecentesca della pittura figurativa, nuove dimensioni: dall’attenzione ai particolari, alla resa fotografica, al combinarsi di elementi naturalistici e surreali sino, infine, allo studio psicologico. Spiega Flavio Arensi: “L’indirizzo infallibile del reale è di fatto un appello alla vita, all’incontro con l’alterità, ciò che invece altre forme linguistiche sfuggono di fare, o semplicemente evitano. Un vecchio saggio indiano diceva di non avere altro da fare se non osservare. Osservare significa prendere atto e coscienza di ciò che siamo e di ciò che non siamo; come il bambino che, appena nato, si trova con sua meraviglia in un nuovo mondo e incontra la realtà senza paura”.
The moment it clicks. 80 scatti di Joe McNally
Busto Arsizio (Varese)
Fondazione Bandera per l’arte, via Andrea Costa 29
Dal 1 al 30 marzo
Orario: da martedì a giovedì 15-19, da venerdì a domenica 10-12.30 e 12-19
Per informazioni: tel 0331 322311, www.fondazionebandera.it
Ezio Gribaudo. Le stanze delle meraviglie dall’informale ai bianchi e ai teatri della memoria
Lissone, Museo d’arte contemporanea, viale Padania 6
Dall’8 marzo al 27 aprile
Orario: da martedì a domenica 10-12 e 15-19, eccetto giovedì 15-23
Informazioni: tel. 039.2145174 museo@comune.lissone.mi.it
Il realismo olandese. Dalle avanguardie magiche alle ultime generazioni
Legnano, Palazzo Leone da Perego, via Gilardelli, 10
Dal 23 febbraio al 20 aprile
Orario: da martedì a venerdì 16.30-19; sabato 16- 19.30; domenica e festivi 10-13 e 5-19.30
Per informazioni: tel. 0331 471335, www.legnano.org