Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

I cani randagi di Bucarest: sterminio o sterilizzazione?

Per il vertice Nato nella capitale romena, la polizia ha catturato migliaia di randagi. “Sono un pericolo”, dicono le autorità. Ma per Sara Turetta, presidente di Save the Dogs, “così si crea solo allarmismo senza risolvere il problema randagismo”

A caccia dei randagi (Foto: Fabio Cravarezza)
A caccia dei randagi (Foto: Fabio Cravarezza)

Gli accalappiacani della capitale della Romania hanno lavorato sodo in questi giorni per ripulire la città dai cani randagi. La “caccia” delle ultime ore mirava a proteggere i leader e le delegazioni ufficiali intervenute al Summit della Nato. Secondo i dati del Comune di Bucarest, infatti, addirittura 9mila persone vengono morse ogni anno dai quadrupedi randagi. Una vera “emergenza”, dal momento che il numero dei cani in strada si aggirerebbe tra i 100 e i 200 mila.
La notizia sulla situazione preoccupante del randagismo a Bucarest è rimbalzata sulle pagine dei giornali internazionali, dal Corriere della Sera al New York Times. Ma per Sara Turetta, presidente della onlus Save the Dogs and other animals (Std), si tratta “di allarmismo che non conduce a una riflessione e a una equilibrata analisi dei fatti”. I randagi, continua Turetta, “sono dipinti come dracula a quattro zampe che azzannano le persone e i pneumatici delle auto”.

In pericolo l’amico dell’uomo

Persone e animali in strada (Foto: Fabio Cravarezza)
Persone e animali in strada (Foto: Fabio Cravarezza)

Le catture di questi giorni, “rappresentano semplicemente il fallimento
della politica di sterminio attuata dal governo romeno”, aggiunge
Turetta. Bucarest, ricorda la presidente di Save the dogs, “ha speso
dal 2001 ad oggi 7 milioni e mezzo di euro per catturare e sopprimere
un numero di cani randagi che supera probabilmente le 330mila unità”.
In effetti il fenomeno dei cani randagi è reale, riconosce Turetta, e
risale a quando Ceasusescu distrusse le case con il cortile spostando
forzatamente gli abitanti in condomini dove i cani non potevano trovare
posto.
E allora qual è la soluzione? Save the dogs “chiede a gran voce,
insieme a decine di associazioni romene e alle maggiori associazioni
internazionali, che si applichino i principi affermati nel 1990 dall’OMS, che suggerisce come unico metodo scientificamente accettabile la sterilizzazione, la vaccinazione ed il rilascio degli animali (sani e
non aggressivi) sul territorio di provenienza”. L’auspicio di Std è
“che si abbandoni la politica delle uccisioni per una più civile ed
efficace strategia delle sterilizzazioni”, che dà i suoi frutti,
ricorda Turetta, dopo quattro – cinque anni ma è “l’unica soluzione
possibile”.

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Per informazioni:
www.savethedogs.it

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