Due mostre all’estero, già aperte, per il mese di maggio, richiamano l’attenzione sul confronto tra arte occidentale e le altre culture. La galleria Gottardo di Lugano, in Svizzera, presenta un corpus d’eccezione, la collezione etnica di Peggy Guggenheim, mentre in tutt’altra parte del mondo, in Brasile, è l’italianissima Patrizia Giancotti a proporre a Salvador da Bahia un viaggio per immagini nel mondo afro-americano.
A Lugano continua per la primavera ed estate 2008 la tradizione di proposte espositive originali con la mostra, aperta fino al 23 agosto, delle opere di arte etnica della collezionista americana Peggy Guggenheim. Mostra inedita, curata da Franco Rogantini, direttore di Galleria Gottardo e Philip Rylands per la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, presenta per la prima volta al pubblico gli esemplari che si trovavano nella casa della Guggenheim a Venezia, a palazzo Venier dei Leoni. Peggy si era appassionata all’etnico insieme a Max Ernst, vero e proprio collezionista del genere. Quando nel 1943 il loro rapporto naufragò, l’artista se ne andò portandosi via le opere della sua collezione ma Peggy, qualche anno dopo, riprese ad acquistare pezzi etnici fino a raggiungere, stando a quello che si sa oggi, una raccolta di circa cinquanta opere. Di queste almeno trentacinque sono state conservate finora dei depositi senza mai essere esposte. In vista della mostra questo patrimonio è stato studiato, classificato e restaurato dal museo delle culture di Lugano, sotto la direzione di Francesco Paolo Campione.
E’ un’occasione speciale anche quella annunciata dal ministero della Cultura del Brasile a Salvador da Bahia, al museo di arte moderna. In contemporanea con i centoventi anni di abolizione della schiavitù nel paese Patrizia Giancotti espone un’installazione fotografica, su testi di Jorge Amado. Dal 12 maggio all’8 giugno, viene presentato il lavoro di ricerca visiva dell’antropologa italiana sul mondo afro-brasiliano. Circa cento immagini raccontano volti, persone, abitudini e vissuti del paese sudamericano. “Nelle foto di Patrizia Giancotti abita l’anima di Bahia, vista da dentro”, ha scritto Jorge Amado, “Cose che succedono raramente”. Giancotti è nata nel ’58, è antropologa, fotografa e giornalista. Conosce il Brasile da venticinque anni e ha esposto in Italia, Sudamerica, Europa.
Chi ami le fotografie storiche e voglia restare nel vecchio continente dovrà aspettare il 25 giugno, invece, per una singolare rassegna annunciata a Londra, alla Estorick Collection of Modern Art. La mostra “Frozen in time: the mountain photography of Vittorio Sella”, porta nella capitale britannica scatti di fine Ottocento di un autore biellese: Sella, nato e morto alle pendici delle Alpi italiane, compie ascensioni e reportage fotografici di montagna dal Cervino al Monte Bianco, fino a raggiungere la catena di Sant’Elia in Alaska, il Sikkin in Nepal, l’Himalaya, il Ruwenzuri in Uganda. Le immagini in mostra sono una cinquantina e vengono dalla Fondazione Sella di Biella. Sono magnifiche per i paesaggi immortalati e, oggi, interessanti per la storia della fotografia e per quella dei nostri ghiacciai.
Ethnopassion. La passione di arte etnica di Peggy Guggenheim
Dal 28 maggio al 23 agosto 2008
Lugano, Galleria Gottardo, viale Stefano Franscini 12
Orari: martedì 14- 17.00; da mercoledì a sabato 11- 17.00. Entrata libera
Galleria Gottardo Tel. +41 91 808 1988 Fax +41 91 808 2447;
www.galleria-gottardo.org
A alma da Bahia
Installazione fotografica di Patrizia Giancotti
Mam, Museo di arte moderna di Salvador da Bahia
Dal 12 maggio all’8 giugno
Per informazioni: almadabahia.info@gmail.com
Frozen in time: the mountain photography of Vittorio Sella
Londra, Estorick Collection of Modern Italian Art
Dal 25 giugno al 14 settembre
Orari: da mercoledì a sabato 11-18; domenica 12-17; giovedì 11-20
Per informazioni: www.estorickcollection.com