Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Da Malevich a Balthus

Vaduz, nel Liechtenstein, propone una mostra sul pittore russo, padre del suprematismo. In Svizzera, a Martigny, si celebra il centenario della nascita dell’artista francese

Balthus, Le Chat de la Méditerranée , 1949, Collezione privata, © Jacques Biolley
Balthus, Le Chat de la Méditerranée , 1949, Collezione privata, © Jacques Biolley

Il panorama delle mostre d’arte europee offre ancora proposte originali con la rassegna dedicata a Kazimir Malevich a Vaduz, nel Liechtenstein e con Balthus a Martigny, in Svizzera. Due artisti del Novecento, già presentati in altre occasioni ed esposti anche in Italia, ma non in modo troppo frequente, tornano di interesse, il primo per il valore delle opere – alcuni dipinti di Malevich escono per la prima volta dai confini russi – e il secondo perchè cade quest’anno il centenario della nascita, avvenuta nel 2008.
Occasioni da cogliere, quindi, per Malevich al Kunstmuseum di Vaduz: l’esposizione è aperta dal 16 maggio ed è prevista fino a settembre. La mostra di Balthus è annunciata invece dal 13 giugno sino a novembre prossimo. 

Malevich, Ragazza, 1932
Malevich, Ragazza, 1932

Kazimir Malevich, scomparso nel 1935, padre del “suprematismo”, movimento di pittura astratta al quale arriva dopo aver lavorato su post-impressionismo e futurismo, viene presentato al museo Gianadda in una mostra curata da Friedemann Malsch. Sono state scelte soprattutto le opere degli anni Venti, come il noto “Quadrato nero” e sono esposte accanto a quelle di altri autori dello stesso periodo come Gustav Klucis, El Lissitzky, Liubov Popova, Alexander Rodtchenko e Warwara Stepanova. Malevich aveva firmato nel 1916 il manifesto del suprematismo, rivendicando per la pittura un ruolo completamente diverso da quello che, fino ai primi del secolo, la associava alla rappresentazione figurativa. “L’arte pura ritrovata, che con l’andare dei tempi è diventata invisibile nascosta nell’infittirsi delle cose”, come si legge nel manifesto,  doveva far emergere la sensibilità umana, in modo del tutto indipendente dalla definizione del reale “oggettivo”.
La mostra di Vaduz guarda a questa pittura di avanguardia cercandone le correlazioni con la ricerca artistica europea di quegli anni, che Malevich ebbe modo di conoscere durante un viaggio in Polonia e Germania del 1927.

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Balthus, Thérèse rêvant, 1938, The Metropolitan Museum of Art, Jacques and Natasha Gelman Collection, 1998
Balthus, Thérèse rêvant, 1938, The Metropolitan Museum of Art, Jacques and Natasha Gelman Collection, 1998

La proposta espositiva del museo Gianadda ricorda invece il centenario di un artista contemporaneo, scomparso nel 2001, tanto misterioso quanto affascinante: il Balthus dei volti assorti come gli angeli di Piero della Francesca, delle adolescenti nude, dei gatti come simbolo ricorrente. Personalità unica e complessa, difficile da classificare, Balthus torna tramite le sue opere in Svizzera, paese che amò e frequentò spesso in vita, in una retrospettiva che riunisce tele da molte grandi collezioni pubbliche e private, di Europa e Stati Uniti. La mostra, curata da Jean Clair e Dominique Radrizzani, guarda a tutto il percorso artistico di Balthus e ai suoi diversi temi: dai paesaggi ai ritratti. Fra gli altri, a Gianadda arriva una versione del paesaggio urbano “La rue”, di proprietà del Museum of Modern Art di New York, esposta per la prima volta in Svizzera. La tela sarà a confronto con il Le Passage du Commer-ce-Saint-André, realizzato vent’anni dopo. Previsti anche i dipinti “Mitsou”, “Chat de la Méditerranée“, “Thérèse rêvant“ , “Le Salon II“.

Malevich e gli influssi della sua ricerca
Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz
Dal 16 maggio al 7 settembre 2008
Orari: da martedì a domenica 10-17; giovedì 10-20
Per informazioni: tel +423 235 03 00
www.kunstmuseum.li

Balthus, centesimo anniversario
Martigny, Fondation Pierre Gianadda, Svizzera)
Dal 13 giugno al 23 novembre
Orario: tutti i giorni ore 10-19
Per informazioni: tel 0041.27.7223978, in Italia 031.269393
www.gianadda.ch

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