«Leggi questa lettera. Leggila bene. La voce che ti parla ti terrà sveglio la notte.»
Con queste parole inizia la prefazione di Elie Wiesel a Lettera dall’inferno a mia madre e ai miei figli. E continua: “La sua solitudine, la nostalgia dei suoi cari, la sua angoscia così vicina alla disperazione…”.
Il testo di questa lettera è stato scritto il 24 ottobre 2007 da Ingrid Betancourt, che il 22 febbraio 2002 è stata sequestrata dalle FARC, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia che tengono in ostaggio, da anni, diverse altre centinaia di persone. Sono le lettere indirizzate alla madre, Yolanda Pulecio, ai suoi figli Mélanie e Lorenzo, e alla sua famiglia.
Il manoscritto, dodici pagine vergate con una calligrafia regolare e densa, accompagnato da un video e da alcune foto, è stato sequestrato in occasione dell’arresto di alcuni guerriglieri a Bogotá. Una copia è stata trasmessa dal governo colombiano alla famiglia di Ingrid nel dicembre 2007. Questa è la prima traduzione integrale e autorizzata del documento.
La lettera di Ingrid Betancourt è accompagnata dalla risposta dei suoi figli, Mélanie e Lorenzo, che si stanno battendo per la liberazione della madre.
Oggi con soddisfazione e orgoglio, Mondointasca, pubblica la recensione di Lettera dall’inferno perché questa mattina, 3 luglio 2008, con gioia il mondo ha accolto la notizia della liberazione di Ingrid Betancuort, da parte dell’esercito colombiano, con altri 14 ostaggi. Una prigionia che per la ex candidata alla presidenza della Colombia è durata 6 anni 4 mesi 10 giorni.