Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Turismo: la Lombardia fa da sé

Il turismo non è solo “cosa nostra” ma è competenza regionale. Obiettivo qualità, collaborazione con il Sottosegretario Brambilla e rifiuto della centralizzazione sono i temi dell’intervista a Pier Gianni Prosperini, assessore al Turismo della Lombardia

Piazza Ducale di Vigevano
Piazza Ducale di Vigevano

La sensazione che ho è che, al di là di Milano, la Lombardia sia sconosciuta…

L’esondante, prepotente, fortissima attrattiva di Milano come capitale congressuale e dello shopping, capitale di tutto nasconde e chiude un po’ il resto. Compito nostro è tenere sempre alto il nome di Milano e usarlo come richiamo,  però far sì che venga conosciuto anche il resto della Lombardia. Una delle più belle piazze d’Italia è a Vigevano e nessuno lo sa, neanche i lombardi. Dobbiamo far conoscere il resto. Fino a pochi anni fa, la potenza della Lombardia era industriale, artigianale, commerciale. L’avvento della Cina e dell’India ci ha tagliato le gambe perché lì un operaio lavora 75 ore alla settimana, prende 25 euro al mese, fa sei giorni di vacanza all’anno e il prodotto costa un centesimo di quello fatto in Italia. Allora la cosa da fare è dedicarsi alla qualità.
Quali sono le iniziative future dell’Assessorato?
Io credo nell’educational,  nel portare i grossi operatori turistici dei paesi nostri partner qui in Lombardia e fargli vedere cosa c’è, perché ho visto che, laddove abbiamo fatto questo, i risultati sono sempre venuti. Poi credo fermamente, ferreamente nella diffusione televisiva, solo che costa molto e con quella miseria che ci danno riusciamo a fare poco. Però quello che possiamo fare, lo facciamo.
I fondi sono tutti regionali?
Certo! Da Roma non viene niente. Potrebbe arrivare adesso ma continuano a spostare a fare.. Vedremo…

Piazza della Loggia a Brescia
Piazza della Loggia a Brescia

Com’è la cooperazione a livello degli enti locali: Regione, Provincia, Comune?
Ognuno
si gestisce da solo e fa quello che ritiene opportuno. Sarebbe ingiusto
che dicessi al Comune quello che deve fare, la Provincia fa il suo. Io
devo portare avanti la Regione.
Ma c’è uno scambio di informazioni e strategie?
Sì, ci si trova. Tra l’altro con gli assessori della Provincia e del Comune c’è un rapporto di stima e di amicizia di coordinamento e di collaborazione. Ci si incontra, ci si dice cosa si vuol fare, poi , ognuno con i mezzi che ha lo fa. Uno aiuta l’altro.
La sfida del 2015. Sono previsti grossi investimenti anche per il turismo?
Speriamo che arrivino questi stanziamenti importanti… La prima parte di questa grossa cifra la vedo investita nelle infrastrutture. Fatte queste, tutto il resto è facile perché abbiamo bravi albergatori, ottimi alberghi, posti meravigliosi… Come ho detto, quella della Lombardia è una clientela selezionata, di élite e di eccezione. Ma la Lombardia è una terra di eccezione. Certo non potremo mai fare turismo di massa.
Avete già cominciato a lavorare?
Su questi piani abbiamo cominciato a lavorare. Quando finalmente si capirà come, quanto e che cosa bolle in pentola… Fino adesso è tutto un po’ confuso non si capisce chi abbia in mano il pallino ma entro sei mesi un lasso di tempo brevissimo si saprà. Entro sei mesi, poi si comincia a lavorare e alla fine ce la facciamo. Se i comuni si mettono di traverso si commissariano. Basta con i comuni che volutamente tengono la Lombardia indietro…

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