Venerdì 5 Dicembre 2025 - Anno XXIII

Furlo…presi per la gola

Visita alla cittadina marchigiana di Acqualagna nota per il “canyon”, la gola calcarea del Furlo situata sulla via Flaminia, e per un prezioso tubero, il tartufo, celebrato ogni anno a ottobre e novembre nell’ambito della fiera nazionale

La Gola di Furlo
La Gola di Furlo

Lungo la via Flaminia che unisce Roma a Rimini si incontra la Gola del Furlo. Ci troviamo nel cuore della provincia di Pesaro e Urbino, a metà strada tra il mare Adriatico e la catena appenninica, nel Comune di Acqualagna.
Uno scenario caratteristico per gli imponenti strapiombi, le due gallerie romane (dove passava l’antica Flaminia), la ‘Grotta del grano’, le specie naturali protette (Moehringia papulosa), le verdi acque del fiume Candigliano.

La galleria di Vespasiano
La galleria romana
La galleria romana

Proprio il fiume divide in due quello che una volta era un unico massiccio: la Gola è formata da un enorme parete di calcare spaccata in due tra il Monte Paganuccio e il Monte Pietralata. Ed è in quel punto che la via Flaminia comprende una galleria lunga 38,3 metri che gli antichi chiamarono ‘petra pertusa’ o ‘forulus’ da cui il nome di galleria del Furlo. Questa fu fatta scavare nel suo punto più stretto a colpi, faticosi, di scalpello da Vespasiano nel 77 d.C. per consentire l’attraversamento degli Appennini dal versante tirrenico a quello adriatico. Vicino alla galleria è visibile un altro tunnel lungo solo 8 metri, forse scavato dagli Umbri o dagli Etruschi.

Tartufo fresco tutto l’anno
Tubero di valore
Tubero di valore

Tra gli altri elementi interessanti si deve evidenziare anche l’antica tradizione contadina, dalla quale deriva la cultura culinaria legata al tartufo. I Monti del Furlo e la vicina Acqualagna sono annoverati tra i principali produttori di tartufo nero e tartufo bianco pregiato del centro Italia (i due terzi della produzione nazionale di tartufo che si commercia ogni giorno nei mercati e nelle boutique internazionali passa da lì). Grandi preparativi fervono ogni anno per la Fiera nazionale del tartufo bianco pregiato, quest’anno alla 43esima edizione, che si terrà nella cittadina il 26 ottobre, il primo, il 2, l’8 e il 9 novembre: cinque giornate che animeranno Piazza Mattei con gli stand dei commercianti di tartufo sia fresco che conservati. Il prezioso tubero sarà esposto in quantità sui banchi dei commercianti avvolto nei tipici fazzolettoni a scacchi o, per i pezzi più grossi, conservato come gioiello sotto campane di vetro. Si potranno fare affari sicuri grazie alla qualità del prodotto marchiato con il bollino rosso di Acqualagna e alla borsa del tartufo che ne vaglia i prezzi.

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Acqualagna e dintorni
Abbazia di San Vincenzo
Abbazia di San Vincenzo

Acqualagna non è solo la città del tartufo. A pochi chilometri dalla cittadina marchigiana si trovano borghi distanti dai circuiti turistici tradizionali.
Piccoli centri che vale la pena visitare: Apecchio, Cagli, Cantiano e Piobbico, e poi i monti intorno al Furlo, come il Catria e il Nerone che offrono un’ampia rete di sentieri, con la possibilità di soggiornare in appartamenti o rifugi.
Altre opportunità di viaggio sono rappresentante da mete vicine come Urbino, Fano, Gubbio, più classiche e note ma sempre di grande attrattiva.
La stessa Acqualagna, in particolare, offre opportunità di visite di particolare ignificato storico e naturalistico.
Ecco un assaggio.

Museo “Antiquarium Pitinum Mergens”
Vasellame della Roma repubblicana
Vasellame della Roma repubblicana

Recentemente inaugurato, il museo che prende il nome dall’antico centro di Pitinum Mergens invita a conoscere in maniera approfondita funzioni e materiali tipici di una fattoria romana fra l’età repubblicana e i primi secoli dell’impero.
Gli oggetti di vita quotidiana, gli arnesi agricoli e gli altri reperti venuti alla luce nella villa rustica di Colombara, nei pressi di Acqualagna, sono esposti insieme a un’ampia documentazione sul territorio in età romana, sulla città scomparsa di Pitinum Mergens, sulle vicende costruttive della fattoria, sulle modalità con cui essa è stata riportata alla luce. I resti della fattoria sono stati ritrovati in seguito agli scavi effettuati fra il ’95 e il ’97 a  Colombara, compiuti da parte dell’Università di Urbino, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per le Marche.

La riserva naturale del Furlo
Aquila Reale
Aquila Reale

La Riserva naturale statale della Gola del Furlo è stata istituita recentemente, nel 2000. Si estende su 3.600 ettari di boschi (per il 90 per cento aree demaniali) ed è abitata da esemplari di flora e fauna davvero singolari: aquile reali, falchi pellegrini,  gufi reali, picchi muraioli, rondini montane. E poi al Furlo vivono lupi, caprioli, daini, cinghiali. La vegetazione che ricopre le cime del massiccio è costituita in prevalenza da querceti con roverella, carpino nero, orniello, acero, sorbo.
Un serbatioio naturale da proteggere – secondo nella Regione marchigiana al Parco nazionale dei Sibillini –  la cui gestione è affidata alla Provincia di Pesaro e Urbino.
Vale la pena visitarlo, per la suggestione del paesaggio e per la ricchezza delle specie di flora e fauna. Si ringrazia il Comune di Acqualagna per le immagini.

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Per saperne di più:   
Comune di Acqualagna – www.comune.acqualagna.ps.it

Pro Loco di Acqualagna * Tel. 0721/797491 -proloco@prolocoacqualagna.191.it

Come arrivare
La “capitale del tartufo” si trova nella provincia di Pesaro e Urbino, sulla via Flaminia che congiunge Rimini con Roma, via Fano – Passo del Furlo. Da Fano parte la superstrada che viaggia parallelamente al tracciato dell’antica Flaminia, e che porta ad Acqualagna. Per chi proviene da Nord, oppure dal versante adriatico, si prende la A 14 (Bologna – Ancona) e si esce al casello di Fano, percorrendo poi la superstrada per Roma verso il Furlo. Per chi arriva invece dall’area tirrenica e dal centro sud, bisogna uscire dalla A1 a Orte, attraversare una parte dell’Umbria con la superstrada E 45, poi dirigersi verso Gubbio e Fano.

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