Un meraviglioso intreccio di situazioni ben costruite rendono la lettura di Si può essere amici per sempre intrigante e assai piacevole. Il romanzo di Bruno Burbi rappresenta affetti, amori famigliari, delusioni e ricordi di quattro amici che hanno superato la quarantina: Alessandro, Luigi, Leo e Walter. Filo conduttore è proprio l’amicizia.
Quando il dolore per una perdita rende indifferenti a tutto, il sogno di un amico può riaccendere l’amore per la vita. In Si può essere amici per sempre Alessandro, medico di quarantaquattro anni ha perso la moglie da poco. Non ha più desideri e interessi. L’amore per la moglie che non c’è più è ancora molto forte. La sua vita si muove tra il lavoro e la crescita di suo figlio Giacomo. Un giorno riceve dal Brasile una lettera disperata di Luigi, l’amico d’infanzia e di tante avventure, che gli confida di essere in gravissime condizioni di salute. Alessandro, allora, parte immediatamente, desideroso di riabbracciare l’amico di sempre e di aiutarlo nel difficile momento. Cosa troverà una volta arrivato in quella terra meravigliosa? All’arrivo scopre che il grido d’aiuto di Luigi non è altro che una bugia, necessaria a organizzare l’Operazione Nemesi, una truffa ai danni di una banca, per rientrare in possesso del denaro lasciatogli dal padre.
Tanto ricco quanto dissoluto, Luigi si è innamorato perdutamente di una donna e gli servono subito quei soldi. Per questo, l’unica soluzione consiste nell’inscenare la sua morte e organizzare il rientro della sua salma in Italia per trasferire la somma al suo primogenito.
Il forte legame tra i due sarà ancora in grado di affrontare le difficoltà? E se tutto si rivelasse un’occasione per cambiare radicalmente la propria esistenza? Tra malintesi e colpi di scena, esplode un’avventura dai contorni conturbanti: un Marrakech express in chiave brasiliana dove l’amore e l’amicizia giocano una partita decisiva contro il delirio della vita quotidiana.