Venerdì 17 Maggio 2024 - Anno XXII

Gli ottocento anni delle chiese del Cadore

Da Cortina a Domegge, un itinerario per le chiese rurali dell’alto bellunese presenta per i mesi estivi ori, paramenti e opere di artigianato. Dal Quattrocento all’Ottocento, di influenza veneta e del Nord Europa

Tiziano, Madonna con bambino e Santi (Foto:Dolomiti Turismo)
Tiziano, Madonna con bambino e Santi (Foto:Dolomiti Turismo)

Dal 29 giugno al 31 agosto la zona del Cadore, in provincia di Belluno, propone un itinerario di arte sacra presso otto chiese rurali del territorio. In occasione degli ottocento anni di fondazione di queste sedi, le cosiddette “pievi”, le parrocchie aprono al pubblico il loro patrimonio di oreficeria, manufatti, tessuti e parametri a uso religioso, databili dal Quattrocento circa sino al XIX secolo. Si passa da Cortina d’Ampezzo, Pieve, Domegge e si prosegue per le Dolomiti bellunesi a Vigo, Auronzo, Santo Stefano, Valle e San Vito di Cadore.
Tour culturale, che si affianca alle numerose proposte turistiche estive della zona, più spesso concentrate sul trekking e la vacanza di riposo in montagna, l’itinerario parte dalla chiesa matrice del Cadore, Santa Maria Nascente a Pieve. Nella città natale di Tiziano la chiesa offre non solo la nota Madonna con bambino e santi del maestro del Cinquecento ma presenta, nel tesoro dell’arcidiaconale, una collezione di calici dal XV al XVII secolo, un reliquiario di Sant’Osvaldo, una croce processionale in argento e argento dorato.
Il visitatore che si lasci incuriosire dall’oreficeria sacra, preziosa per i dettagli decorativi e per l’abilità artigianale che richiedeva, potrà proseguire a Domegge, la parrocchia dedicata a San Giorgio, che ha opere in gran parte dedicate alla devozione del santo.

Otto secoli di arte sacra

Vigo di Cadore, Chiesa di San Martino, Ostensorio raggiato, 1720
Vigo di Cadore, Chiesa di San Martino, Ostensorio raggiato, 1720

Vigo espone ori e argenti per lo più di origine settecentesca e ottocentesca, Santo Stefano presenta in particolare stendardi e paramenti liturgici. Valle di Cadore propone i manufatti dedicati a San Martino, Cortina d’Ampezzo conserva reliquiari, calici, dedicati al patrono Giacomo minore e vanta anche una coperta di libro liturgico del XVIII secolo, con decorazioni in argento sbalzato.
Da segnalare anche la chiesa di Santa Giustina, ad Auronzo, una delle più antiche delle pievi cadorine, già interessante per l’altare e la navata e per diverse suppellettili e stendardi custoditi, in gran parte dedicati alla santa. L’origine e lo stile di questi esemplari riflettono le influenze culturali e artistiche che si incrociavano nella zona del Cadorino per via della sua posizione geografica: di derivazione veneta, da una parte, ispirata all’estetica nordica e di matrice tedesca dell’altra.
Stando ai documenti, l’anniversario delle Pievi del Cadore porta la data del  21 marzo 1208, quando cioè venne costituito l’ordinamento ecclesiastico che vedeva una chiesa matrice, a Pieve di Cadore, e sette cappelle periferiche.
La mostra “a tappe” lungo le otto pievi del territorio è anche un’occasione per tornare a guardare il bellunese con gli occhi della curiosità storica e artistica: opportunità lanciata già l’anno scorso con la mostra dedicata a Tiziano e che può essere ripetuta oggi, non dimenticando una visita alla città di Belluno.

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Ottocento anni nelle chiese del Cadore. Segni di arte sacra
Dal 29 giugno al 31 agosto
Pieve di Cadore – Chiesa di Santa Maria Nascente
Domegge di Cadore – Chiesa di San Giorgio
Vigo di Cadore – Chiesa di San Martino
Auronzo di Cadore – Chiesa di Santa Giustina
Santo Stefano di Cadore – Chiesa di Santo Stefano
Valle di Cadore – Chiesa di San Giorgio
San Vito di Cadore – Chiesa di San Vito
Cortina d’Ampezzo – Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo

Per informazioni:
Magnifica comunità di Cadore
Tel. 0435 32262
segreteria@magnificacomunitadicadore.it

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