“Economia del turismo e globalizzazione. Motore per l’innovazione, la crescita e l’occupazione”, questo il tema del summit internazionale in programma a Riva del Garda il 9 e 10 ottobre, che vedrà riuniti intorno a un tavolo i ministri del turismo di 30 paesi dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e di altri 18 stati emergenti.
All’appuntamento, organizzato dal Governo italiano in collaborazione con l’Ocse e la Provincia autonoma di Trento, hanno già dato la loro adesione i rappresentanti di tutti i continenti. Tra le conferme pervenute, anche quelle di Cina, Corea e di altri paesi del Sud-est asiatico. Come si sottolinea nel programma di presentazione dei lavori, l’incontro ha lo scopo di “analizzare le tendenze, le sfide e le politiche che influenzeranno il turismo nei prossimi anni, ripensando, inoltre, il ruolo dell’Ocse in questo contesto”.
Il programma del summit
L’incontro sarà suddiviso in tre sessioni: la prima, dedicata al turismo e alla globalizzazione, verterà sull’analisi delle tendenze e delle sfide future e sulla discussione delle politiche da attuare; proprio su queste ultime è incentrata la seconda sessione.
In particolare si farà il punto sulle politiche relative ai trasporti, all’occupazione, all’ambiente, allo sviluppo locale e alla cultura.
L’ultima sessione metterà invece a confronto gli imprenditori, i rappresentanti del settore turistico (grandi, piccole e medie imprese) e i decisori politici.
Le conclusioni finali e la “Dichiarazione Ocse sulle politiche del turismo” saranno esposte dal presidente del comitato durante la sessione di riepilogo.
“La faccia buona della globalizzazione”
“Il turismo è da sempre un catalizzatore di culture e di incontri tra esperienze umane e sociali diverse. Per questo può essere la faccia buona della globalizzazione”, ha commentato Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega al turismo, “a condizione – ha aggiunto – che tutti i suoi operatori pongano attenzione allo sviluppo sostenibile. Il che vuol dire rispetto dell’ambiente, della sicurezza, delle tradizioni, delle radici di ciascun popolo e di ciascun Paese”.
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