Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Un quarto dei mammiferi del pianeta a rischio

Dal furetto alla foca del Mar Caspio, la Red list delle specie in via di estinzione cresce in modo preoccupante. L’allarme è lanciato dagli scienziati riuniti a Barcellona per il IV Congresso mondiale della Natura. Al summit presente anche Federparchi

Gorilla di montagna
Gorilla di montagna

7 ottobre – La lista rossa delle specie a rischio di estinzione si allunga. Una mammifero su quattro potrebbe presto scomparire e metà delle 5.487 specie classificate dal 1500 a oggi sono candidate a diventare sempre più rare. La drammatica previsione arriva dagli scienziati riuniti a Barcellona fino al 14 ottobre, in occasione del IV Congresso mondiale di conservazione della natura indetto dall’Iucn (International Union for Conservation of Nature). I numeri drammatici sono contenuti nello studio annuale dell’organizzazione condotto da 1.700 esperti di 130 Paesi del mondo, che hanno attribuito la maggiori responsabilità del declino alla distruzione dell’habitat naturale e alla caccia, in definitiva alla mano dell’uomo.

Il continente asiatico è il più colpito

Elefanti africani
Elefanti africani

Centinaia di specie, dal gorilla di montagna alla tigre, dall’elefante africano ai delfini, sono state aggiunte quest’anno alla “Red list” e altre centinaia sono state inserite in quella di non ritorno sotto la voce “extinct”. Le specie più a rischio, ha sottolineato Jan Schipper, lo studioso che guida il team di ricercatori, vivono in Asia dove il fenomeno dalla deforestazione è più incisivo e si stima che l’80 per cento dei primati siano più esposti all’ estinzione. Tra le altre specie segnalate nella ‘red list’ figurano il Furetto, la Granseola della Nuova Guinea, la Tarantola indiana, la Lince iberica, il Gatto pescatore, l’Elefante africano, il Coccodrillo cubano, il Cavallo selvatico e la Foca del Mar Caspio.

Aree naturali da proteggere

Fiume Mincio in Lombardia
Fiume Mincio in Lombardia

Nella città catalana sono arrivate più di ottomila persone, tra delegati di governi e delle Nazioni Unite, rappresentanti di organizzazioni non governative, esponenti del mondo accademico e delle imprese, per discutere del futuro del pianeta e delle principali sfide in materia di sostenibilità e tutela della natura. Un appuntamento utile anche per rimarcare il valore delle aree protette che rappresentano il luogo più idoneo per il monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici.
Durante i lavori, proprio le aree protette sono state celebrate per il loro ruolo fondamentale nella tutela del patrimonio naturale, visto che è il cinquantesimo anniversario della nascita della WCPA (World commission on protected areas), la commissione della IUCN istituita per promuovere e rafforzare la rete planetaria dei parchi naturali terrestri e marini.

LEGGI ANCHE  In Alto Adige si calcola la CO2 della vacanza
Condividi sui social: