Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Turismo e Made in Italy alleati (forse) per lo sviluppo del Paese

I sottosegretari al Turismo e allo Sviluppo economico firmano un protocollo d’intesa per la promozione congiunta all’estero dell’Italia. In attesa di nuove poltrone…

La consegna dei protocolli tra i sottosegretari Michela Brambilla e Adolfo Urso
La consegna dei protocolli tra i sottosegretari Michela Brambilla e Adolfo Urso

8 gennaio – Nasce il “Sistema Italia” per il turismo? Sembrerebbe di sì, a giudicare dalle dichiarazioni entusiaste della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo, la rossocrinita Michela Vittoria Brambilla dopo aver firmato insieme ad Adolfo Urso, il suo omologo del Ministero per lo Sviluppo Economico un protocollo d’intesa tra i due Ministeri. Quello che in altri Paesi è normalità da parecchio tempo (vedi, tanto per non fare nomi, la Francia) potrebbe diventare finalmente realtà anche nel Belpaese. In pratica, finalmente si è arrivati a comprendere che “L’unione fa la forza” che bisogna spingere a livello internazionale il Sistema Italia e il Marchio Italia. Il presupposto, invero piuttosto forte, è la considerazione del valore del Made in Italy. La sottosegretario ha sciorinato alcune cifre significative. L’enogastronomia e i nostri prodotti di eccellenza hanno prodotto nell’ultimo anno un fatturato di 1,5 e 2,3 miliardi di Euro e che, secondo un’indagine di Assocamerestero e Isnart, il 96% dei turisti che vengono in Italia, soprattutto di quelli che vengono per affari, è attratto dall’acquisto/consumo dei nostri prodotti e che un terzo di essi è intenzionato a comprarli anche una volta tornati a casa. Esempio eclatante del successo agroalimentare italiano è l’aumento nei primi nove mesi del 2008 di circa il 13% dell’esportazioni con punte del 19% per gli spumanti (con grande scorno dei francesi).

Turisti giapponesi
Turisti giapponesi

In poche parole c’è un profondo legame tra turismo e marchio Made in Italy. Questa considerazione è tanto importante quanto ovvia, basta vedere le orde di stranieri, russi e giapponesi in primis, che assaltano i negozi dei marchi più prestigiosi in questi giorni di saldo nelle nostre città. Il brainstorming ministeriale ha così stabilito che le sedi all’estero di ENIT (Ente Nazionale Italiano Turismo) e ICE (Istituto Commercio Estero) lavorino da ora in poi congiuntamente per realizzare le strategie che sono state individuate e previste dall’accordo. L’accordo ruota principalmente su quattro punti:

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– Programmazione e attuazione congiunta delle politiche di promozione dell’immagine dell’Italia all’estero.

– Progettazione e realizzazione di fiere e seminari tematici per valorizzare sia il turismo, sia i prodotti di eccellenza italiana.

– Integrazione rete Enit/ICE per fare sistema e razionalizzare le risorse.

– Internazionalizzazione delle imprese turistiche per promuovere all’estero le aziende del Made in Italy che operano nel comparto turistico.

Bernabò Bocca, presidente di Confturismo-Confcommercio
Bernabò Bocca, presidente di Confturismo-Confcommercio

Anche Confturismo-Confcommercio, plaude alla firma del protocollo. Bernabò Bocca, Presidente dell’Associazione definisce l’inziativa “strategica” e nel contempo, un colpo al cerchio e uno alla botte, chiede ufficialmente “misure governative adeguate e di sostegno” come, per esempio, un taglio delle aliquote IVA e ribadisce la necessità di “una politica coordinata di promozione turistica”, in questo venendo incontro alle dichiarazioni della Sottosegretaria Brambilla secondo la quale:“Non vi potrà essere un reale e significativo sviluppo al turismo fino a quando questo settore non farà strumentalmente parte di una strategia che sappia attivare le giuste sinergie tra le diverse Istituzioni e tutti i comparti che operano nella nostra economia”.

 

Tradotto dal politichese: “Fino a quando non spunterà il Ministero per il Turismo…”

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