L’investitura di un cavaliere, la condanna alla gogna di un malfattore colto in flagrante, il mastro arcaio che curva il legno per farne un arco… scene ordinarie di un tempo lontano che rivivono tra le mura del Ricetto di Candelo. Lo splendido borgo medievale, a cinque chilometri da Biella, dal 29 maggio al 2 giugno, accoglie la quinta edizione di Sapor di Medio Evo, una manifestazione biennale realizzata dal Comune di Candelo e dalla sua Pro Loco in collaborazione con l’Associazione culturale Italia Medievale.
Un set “pronto all’uso” per film di ambientazione storica
Superata la torre-porta della cittadella fortificata, nelle rue, le strette stradine lastricate, saranno ricreate scene e momenti di vita quotidiana che catapultano il visitatore indietro di 700 anni, nel bel mezzo del XIV secolo e in particolare nel 1374 quando la comunità candelese fece atto di dedizione spontanea ai Duchi di Savoia. Il Ricetto di Candelo fu realizzato in quel periodo dalla popolazione locale che mise in piedi circa 200 casette, molte delle queli oggi sono perfettamente conservate. Rifugio ideale in tempo di guerra e magazzino-deposito per uva, vino e granaglie in periodo di pace, il Ricetto fortificato si è meritato l’ingresso nel Club Cento Borghi più belli d’Italia e ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring. Per le sue atmosfere storiche “pronte all’uso” è stato scelto più volte come set di film e trasmissioni televisive da “La Freccia Nera” a “Sereno Variabile”.
L’usbergario e il maestro della lana
Per Sapor di Medio Evo, l’associazione Italia Medievale, che ne cura la direzione artistica, ha selezionato nel mare magnum dei gruppi di rievocazione storica quelli che meglio si addicono al preciso periodo che si intende ricreare nella cittadina del biellese. In totale sono circa 200 figuranti in costume: saltimbanchi, trampolieri, musici, buffoni che divertiranno gli spettatori con i loro bagordi mentre nelle botteghe che sono ancora funzionanti come allora, si potranno vedere all’opera i maestri delle arti secondo la divisione degli statuti fiorentini del 1300 in Arti Maggiori e Arti Minori: il maestro della lana illustrerà le fasi di lavorazione dalla follatura alla tessitura, l’usbergario realizzerà un’armatura militare, e accanto a loro ci saranno il maestro spadaio, il vinaio e il cuoiaio.