Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Quattro uomini in Barca…

Un polacco, un ebreo, un tedesco e un russo. Lodz che in lingua polacca significa appunto “barca” è un nome curioso per una città costruita in mezzo alla pianura e senza nemmeno un grande fiume nelle vicinanze

L’impronta di Poznanski, ricco industriale tessile della città

La Manufaktura come appare oggi: cinema, centro commerciale, locali. E' il nuovo cuore di Lodz
La Manufaktura come appare oggi: cinema, centro commerciale, locali. E’ il nuovo cuore di Lodz

E a proposito di ebrei, a Lódz c’è il più grande cimitero ebraico d’Europa, sparso in 41 ettari di bosco. Qui c’è anche il mausoleo di Izrael Kalmanski Poznanski importante industriale tessile, colui che fece costruire la Manufaktura, un enorme complesso industriale di 10 ettari al capo settentrionale della Piotrowska che dava lavoro a migliaia di persone, come ha raccontato lo scrittore novecentesco Wladyslaw Reymont nel suo libro “La terra Promessa” dal quale il regista Andrzej Wayda ha ricavato un film omonimo.

L’edificio di cinque piani in mattoni rossi ha udito il frastuono delle macchine tessili fino agli anni ‘90 del secolo scorso. Nell’epoca comunista qui si producevano tessuti praticamente per tutto il blocco orientale. Con la caduta del regime è crollato anche il mercato e la fabbrica ha dovuto chiudere. C’è un interesante museo che racconta la storia e il lavoro tra queste mura. Oggi, tutta l’immensa area di 27 ettari complessivi nel centro città è diventato un centro commerciale e un luogo di svago, trasformandosi nel nuovo cuore urbano che va pian piano soppiantando la Piotrowska.

Un altro grandioso edificio fatto costruire da Poznanski è il suo palazzo. C’è un aneddoto curioso su questo edificio: quando l’architetto che doveva realizzarlo gli chiese in che stile lo avrebbe voluto, Poznanski rispose che era così ricco da potersi permettere qualsiasi stile. E così fu, visto che alla fine l’edifico è un pot-purri di vari elementi architettonici, dal liberty, al neobarocco francese, all’ebraico. Un esempio perfetto di eclettismo.

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Il palazzo seguì il destino dei Poznanski. Alla fine degli anni ’30, sotto il peso di crescenti difficoltà finanziarie, abbandonarono defintivamente la Polonia e dopo la guerra fu nazionalizzato e divenne dal 1975 l’interessante Museo Storico della città.

Le vecchie fabbriche che cambiano volto

Questo sarà il destino dela vecchia fabbrica di Scheibler: Abitazioni, loft, uffici, centri commerciali. Un intelligente recupero degli spazi per una città in continuo sviluppo
Questo sarà il destino dela vecchia fabbrica di Scheibler: Abitazioni, loft, uffici, centri commerciali. Un intelligente recupero degli spazi per una città in continuo sviluppo

Dal capo opposto della Piotrowska si estende un altro grande quartiere industriale, quello creato dai concorrenti di Poznanski: Geyer, Grohmann e Scheibler. Il primo è ricordato per la Biala Fabryka, la “Fabbrica Bianca”, che oggi ospita il Museo dell’Industria Tessile. Ai nomi di Grohman e Scheibler è legata la zona di Ksiezy M?yn, “il Mulino dei preti”; del primo c’è la villa con il parco, del secondo c’è tutto un vasto complesso di costruzioni che comprende una filanda monumentale, l’autorimessa dei vigili del fuoco, una stazione ferroviaria, un ospedale, una scuola, negozi, una fattoria, case operaie e la residenza di Edward Herbst, genero di Scheibler e dirigente nell’azienda, che oggi è una sezione del Museo dell’Arte. È una zona in totale rimodernamento, molte parti delle vecchie fabbriche sono in corso di trasformazione in abitazioni, uffici o luoghi commerciali, solo alcune parti sono lasciate originali come testimonianza di un’epoca che fu.

L’Hollywood polacca

Pola Negri fu una delle dive del muto. Primo grande nome del cinema polacco. Lodz è la capitale dell'Otttava Musa e il Museo Nazionale del Cinema ne è il tempio
Pola Negri fu una delle dive del muto. Primo grande nome del cinema polacco. Lodz è la capitale dell’Otttava Musa e il Museo Nazionale del Cinema ne è il tempio

Con un gioco di parole Lódz diventa Hollylódz, pronunciato “Holliuuc”, in assonanza con Hollywood. Per spiegarne il motivo basta qualche nome: Andrzej Wajda, Roman Polanski, Jerzy Skolimowski, Krzystof Kieslowski o Krzystof Zanussi… Tutti prodotti della Scuola Superiore di Cinema, Televisione e Teatro, una delle migliori istituzioni mondiali del suo genere. Nel palazzo di Scheibler c’è il Muzeum Kinematografii, l’unico museo del cinema in Polonia con tantissimi oggetti esposti, che raccontano l’evoluzione della tecnica di ripresa e di visione con alcuni macchinari veramente stupefacenti come il Fotoplastikon, una grande struttura poligonale in legno con tanti speciali cannocchiali attraverso i quali si potevano vedere delle immagini in movimento che ruotavano su un grande tamburo centrale. L’aggeggio è perfettamente funzionante.

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Lódz capitale del cinema polacco, dunque, e infatti, durante l’anno sono numerosissime le manifestazioni e i festival anche a carattere internazionale legati all’ “ottava musa”.

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