Le metropoli e megalopoli americane sono tante e tutte ricche di fascinazioni diverse. New York è grattacieli, musei, ristoranti, shopping frenetico, ventiquattrore di movimento. Boston, raffinata roccaforte dell’establishment, è simbolo dell’opulenza e dello stile euro-americano: università prestigiose, tradizioni, eleganza, bella urbanistica, buon cibo di mare. San Francisco: alternativa, spettacolare, multietnica, tollerante, infonde il gusto del buon vivere. Los Angeles: il caos divertente. Chicago: gli affari, l’architettura, la vita frenetica. Si potrebbe continuare a lungo. Ma Philadelphia?
I luoghi dove è nata la storia americana
Ma non soltanto. La città è a misura d’uomo, è facile da esplorare, raccolta, serena, non intimidisce, affascina con semplicità. Tutti i suoi monumenti storici stanno raccolti nel più importante miglio quadrato d’America, una spianata davvero speciale, l’Independence National Historical Park. Questa piazza grandiosa accoglie il National Constitution Center, l’Independence Hall – la sede dove fu dichiarata l’indipendenza e fu stilata la Costituzione degli Stati Uniti – la Congress Hall e, aldilà di un prato verde, il padiglione che ospita la famosissima Liberty Bell, la Campana della Libertà. Indispensabile quindi, per entrare nel cuore di Philadelphia e prima di ogni altra visita, entrare nel National Constitution Center (inaugurato il 4 luglio del 2003) nel quale c’è il museo multimediale dedicato alla Costituzione Americana. Qui ogni giorno e più volte “va in onda” una rappresentazione visiva e recitativa dedicata alla storia della nascita degli Stati Uniti.
Ma Philadelphia non è soltanto una raccolta di monumenti storici. E’ una città colta e civile, dove si rispettano l’ambiente e l’uomo. Pur possedendo tutte le caratteristiche delle megalopoli USA – grattacieli, shopping center, banche, uno stadio modernissimo – Philadelphia ha in certo qual modo conservato il fascino di una città quasi ottocentesca, persino vagamente europea.
La città semplice, della “mano sul cuore”
Il 6 giugno 2009, alla Biennale di Venezia, il Philadelphia Museum of Art ha vinto il Venice Biennale’s Golden Lion, premio per il miglior padiglione nazionale. Il premio è stato assegnato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l’opera “Bruce Nauman: Topological Garden”. Un riconoscimento per l’importanza che Philadelphia riveste nel mondo della cultura e delle arti. Cultura e arti che – aldilà dell’importanza della città da un punto di vista storico – sono sicuramente tra i motivi di interesse che la metropoli offre. Sconosciuti alla maggioranza degli italiani, fino ad ora. Infatti, Philadelphia, chi la conosce? Non credo che qualcuno si muova dalla nostra Italia verso gli USA solo per vedere Philadelphia. Eppure ne vale la pena.
“Philly” (così è chiamata confidenzialmente) vale un viaggio o perlomeno una deviazione, un weekend, nel corso di un viaggio negli Stati Uniti. L’identikit di questa città comincia con la stesse vicende storiche dell’America. La città è un simbolo, è il luogo dove è stata firmata la Carta Costituzionale degli Stati Uniti d’America. Intrisa di storia e patriottismo come nessun’altra città degli USA, anche oggi Philly incarna il mito della democrazia americana. Non a caso viene detta “la città della mano sul cuore”, il gesto che gli americani compiono quando riecheggiano le note dell’inno nazionale.
Arte, cultura e ricerca sono di casa
Abbracciata da due fiumi, il Delaware e il Schuylkill River, dispone di un grande polmone verde, il Fairmount Park (il più grande parco cittadino degli Stati Uniti) gioia dei canottieri e degli amanti della natura. Ma c’è qualcosa di più: come si è accennato, Philadelphia ama e coltiva arte e cultura. I dipinti dei grandi del passato, americani e non – raccolti in musei e collezioni private – sono considerati patrimonio inalienabile della città e mostrati con orgoglio ai visitatori. Musei importanti sono ospitati in edifici sontuosi e in antichi palazzi: il Philadelphia Museum of Art e la Pennsylvania Academy of the Fine Art sono in piena città, mentre nei dintorni si possono visitare la Barnes Foundation, ricchissima collezione privata e il Brandywine River Museum.
Philly non resta indietro neppure in fatto di sedi universitarie, ospedali e istituti di ricerca. La Jefferson Medical University è famosa nel mondo e vanta docenti d’eccellenza, molti dei quali provengono dall’Europa.
Musica e Murales: due “M” che contano
E poi la musica. La famosa Philadelphia Orchestra e altre importanti organizzazioni musicali hanno oggi trovato casa in uno spettacolare e avveniristico doppio teatro sulla Broad Street, il Kimmel Center. Mentre l’Academy of Music ospita il Pennsylvania Ballet e l’Opera Company.
Per gli amanti del suono moderno, moltissimi locali offrono sessioni di live jazz da ascoltare mentre si cena o si sorseggia una buona birra. Last but not least, la città ama e mostra orgogliosamente testimonianze visibili di arte di strada: sono famosi i numerosi e sempre variabili murales, variopinte opere popolari di artisti famosi ma anche di illustri sconosciuti. Da noi i murales si cancellano, a Philly sono benvenuti, ovviamente dietro autorizzazione. Anzi, se ne continuano a fare e a progettare, ovunque ci sia un brutto muro da ricoprire o una parete nuda da decorare: colorati, divertenti, alcuni davvero bellissimi, i murales vengono pianificati proprio come opere indispensabili all’abbellimento della città e occupano ogni anno centinaia di “autori”.
Have fun? Anche questo è Philly
Una città con radici così importanti sa anche vivere e far vivere ai visitatori le piccole gioie di tutti i giorni: come passeggiare nel centro, fare shopping alla Liberty Place, concedersi uno spuntino e acquistare prodotti tipici gastronomici e artigianali al Reading Terminal Market. O andare a caccia di curiosità nei negozietti di South Street e infine scoprire i murales in simpatici tour accompagnati. Ai più raffinati e nostalgici dei tempi andati piacerà vagabondare per Elfreth Alley, la più antica strada residenziale della città; un minuscolo e incantevole quartiere storico con trentatre case del XVIII-XIX secolo. E alla sera? Un ristorante di grido (ci sono almeno dieci ristoranti di eccellenza in città): dal superstellato Lacroix del Rittenhouse Hotel (del celebre chef Jean Marie Lacroix), al trendy Buddakan. Per finire, dessert e drink con musica all’Ortlieb’s Jazzhaus. (15/6/09)
Gli interessanti “must” di Philadelphia
Philadelphia Museum of Art
– (Ben. Franklin Pkw – 26th Str.)
Terzo museo per grandezza e importanza degli Stati Uniti. In un edificio neoclassico sulla cima di una collina, ospita una completa rassegna d’arte che spazia attraverso duemila anni di storia e tre continenti.
Pennsylvania Academy of Fine Arts – (Broad & Cherry Str.)
Nel 2005 ha celebrato il suo duecentesimo compleanno. Raccoglie collezioni di dipinti e sculture americani di tre secoli oltre a capolavori dei maggiori artisti del Paese
Rittenhouse Square – Un tempo luogo di pascolo per mucche e pecore, una delle cinque piazze originali di Penn, oggi è la più elegante piazza della città e somiglia a un parco parigino
Elfreth Alley – Federal e Colonial Architecture – (2nd Street)
Trentatre case d’epoca da non perdere
Independence National Historical Park – (tra la 3rd e 6th Street, Arch e Walnut Street)
Il cuore dell’Indipendenza americana
Barnes Foundation – E’ fuori Philadelphia, ma vale una visita. Fantasmagorica collezione (si dice la più ricca del mondo) nella quale sono raccolti più di ottocento dipinti, capolavori di impressionisti e artisti di tutti i secoli e di tutte le nazionalità. Tra i quali centoottanta Renoir, sessantanove Cezanne, sessanta Matisse, moltissimi Picasso, Manet, Monet, Modigliani, Russeau, De Chirico, Utrillo e così via
Brandywine River Museum – In un mulino del XIX secolo nella Brandywine Valley, un museo dedicato a tre generazioni di artisti americani famosi, i Wyets; e a celebri illustratori americani, tra i quali Norman Rockwell
Notizie utili
Per saperne di più sulla città visitare i siti www.flyeastcoast.com e www.philadelphiausa.travel oppure contattare l’ufficio di rappresentanza del Philadelphia Convention and Visitors Bureau c/o Master Consulting FL srl Via Aureliana, 53 – 00187 Roma tel. 06 4201 1376 fax 06 4200 3836
Come arrivarci
Philadelphia si raggiunge con comodi voli diretti della US Airways da Roma, Milano e Venezia. Rimandiamo ai dettagli forniti da un sito importante, quello della guida Fodor’s che offre molti indirizzi e segnalazioni utili su www.fodors.com
Dove dormire
Westin Hotel, 99 S. 17th Street, raffinato e di stile europeo, a due passi da Liberty Place (vi si accede dall’interno) e da tutti i negozi trendy della città.
The Rittenhouse Hotel, in Rittenhouse Square. Presenti anche hotel Four Seasons, Sheraton, Marriott, Ritz, Hilton, Park Hyatt, Omni, Sofitel, Holiday Inn.
Dove Mangiare
Scelta imbarazzante tra decine di eccellenti indirizzi. Diamo quelli sperimentati e consigliabili.
Lacroix al Rittenhouse Hotel: di classe superiore, imperdibile per chi “osa”.
Jones (USA food, perfetto per un “light lunch”, in 7th & Chestnut Street.
Morton’s (specialità: carne eccellente) al 1411 di Wallnut Street.
Devon Seafood (pesce e frutti di mare) in Rittenhouse Square, al 225 South 18th Street
Buddakan è invece per chi ama il “fusion food”, l’atmosfera trendy, i sapori e i profumi orientali, e anche l’affollamento! (352 Chestnut Street)
Infine il Reading Terminal Market già citato, tra la 12th Street e Arch Street, per un veloce cheeseburger con patatine e tanto shopping divertente.