Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

La pittura di Giuseppe Migneco a Taormina

Colori che ricordano Van Gogh e Bacon, persone e luoghi della Sicilia per la mostra nella chiesa del Carmine dell’artista messinese scomparso nel ’97. Suggestioni delle tendenze europee e realismo italiano

Giuseppe Migneco, Il pescatore verde, 1975. Coll. privata
Giuseppe Migneco, Il pescatore verde, 1975. Coll. privata

Giuseppe Migneco viene ricordato a Taormina, nella chiesa del Carmine, in una mostra che è aperta dal 26 luglio e prosegue per tutta l’estate. L’ultimo omaggio al pittore nato a Messina, nel 1908 e morto a Milano nel ’97, è un’altra buona occasione per gli amanti della pittura e affezionati al linguaggio del Novecento. Italiano, ma anche di respiro più ampio perché il titolo della mostra, “Migneco europeo”, mira a sottolineare i legami che l’autore stringe con tendenze nate e sviluppate oltre confine.

Migneco è spesso ricordato come pittore realista, noto per la sua battaglia contro il fascismo e per i dipinti di soggetto “siciliano”. I curatori di questa rassegna, Lucio Barbera e ad Anna Maria Ruta, hanno voluto dare una chiave di lettura differente. La mostra si preannuncia una festa per gli occhi, almeno per gli appassionati del genere, ma è anche una nuova finestra aperta sul Migneco degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, diciannove anni dopo la retrospettiva di Taormina del 1983.

Sicilia espressionista

Giuseppe Migneco, Gli ospiti non vengono più, 1981. Coll. privata
Giuseppe Migneco, Gli ospiti non vengono più, 1981. Coll. privata

Stando alla tavolozza scelta da Migneco, anche nelle tele degli anni Quaranta e del dopoguerra, viene da pensare che la sua Sicilia assolata abbia più di un’analogia con il caldo paesaggio della Provenza dipinto da Vincent Van Gogh. In alcune opere successive, i colori forti e contrastati, le figure solitarie evocano le atmosfere di un espressionismo più recente, quale quello di Francis Bacon.

I soggetti restano quelli siciliani del capostazione – Migneco stesso era figlio di un capostazione -, dei pescatori, dei contadini. Squarci di vita quotidiana, fotografie di un estremo Sud oggi dimenticato o immagini allusive – come nel dipinto “L’ospite” -, le opere in mostra confermano lo studio sul colore e del linguaggio figurativo come per “Cacciatori di lucertole”, “L’uomo che legge il giornale, “Le sementi”. Restano nella memoria “Il pescatore verde”, del ’75, carico di fatica e chino sui pesci appena raccolti, e “Gli ospiti non vengono più”. Il padrone di casa sta seduto di fronte alla tavola apparecchiata e vuota, in solitudine, circondato solo dall’immagine di sé riflessa allo specchio e dalla sua ombra. (6/8/09)

 

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Migneco Europeo. Taormina

Dal 26 luglio al 1 novembre

Taormina, chiesa del Carmine, piazza del Carmine

Orari: 10.30- 12.30 e 17- 21

Per informazioni: tel. 0942-21142

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