Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Nei caldi mari del Caribe venezuelano

Vasto tre volte l’Italia, importante destinazione per le bellezze naturali che presenta, il Venezuela – paese tropicale tra le Ande e i Caraibi – è tuttora parzialmente da scoprire, con luoghi da conoscere, non meno numerosi di quelli già noti

A Lechería, turismo all’americana

Puerto la Cruz
Puerto la Cruz

Al di là dell’interesse culturale una full immersion nella “Naturaleza” (sia pure circoscritta ai volatili) della Laguna del Rio Unare, costituisce un necessario antidoto per chi prevede un soggiorno, anche breve, sulla più indaffarata e turistica delle coste dell’Anzoátegui, laddove si fa riferimento a pochi chilometri, lungo la Bahia de Pozuelos, occupati dalle conquiste dell’evo moderno: siano fumose raffinerie o costruzioni civili erette per gli ozi di arricchiti più o meno pulitamente (siamo in un’area geografica in cui, nolenti o volenti le autorità preposte, la droga circola generosamente eppoi prende il volo o si imbarca verso le più svariate destinazioni).

A Puerto la Cruz ferve l’attività portuale, con navi e petroliere alla fonda, traffici commerciali sottratti in gran parte a quello che fu il porto di Caracas, la Guaira. A cinque minuti d’auto da Puerto, il Complejo Turistico “El Morro” di Lechería sorprende e quasi inquieta per la impensabile non meno che imprevista urbanizzazione perpetrata su terreni un tempo saline e laguna. “Marine” di varia architettura e censo, sciorinano edifici più o meno palafittati (e costruiti con un occhio a Venezia e uno al Cairo, non mancando una minipiramide di Cheope); motoscafi e ricche barche d’altura dondolano su canali tipo Cannaregio (ancora un po’ e non ti stupiresti alla vista di uno “squero” ospitante gondole, beninteso a motore). Il tutto, ça va sans dire, condito con campi da Golf, centro commerciale, discoteca con e senza karaoke e pure (tanto per americaneggiare, nel senso di Yankee) qualche campo da baseball. Perché, curiosamente, nel sud America più un Paese si proclama “anti Usa imperialista” più vive (adottando e scimmiottando) gli sport, le abitudini e gli ozi perseguiti e realizzati a Miami, Dallas e Los Angeles.

LEGGI ANCHE  Emozioni stiriane

Ne consegue che il Venezuela, come la fidelistica Cuba, va pazzo per il baseball e un loro giocatore che mediante qualche azzeccato “fuori campo” si affermi negli States dei non amati Gringos divenga, a Caracas e dintorni, una sorta di eroe nazionale.

Nel Parco di Mochima

Fauna e bellezze naturali si incontrano a Mochima
Fauna e bellezze naturali si incontrano a Mochima

Non attratto da “Marine” a schiera già viste nei Reality hollywoodiani, né da Shopping Center tipo Downtown Miami, a convincere l’accorto viaggiatore (soprattutto quello europeo) a spostarsi da Barcelona verso altre parti del Venezuela non può che essere il Parco Mochima. Un’area in cui, quanto a importanza per fauna e bellezze naturali, la parte marina prevale sulla terraferma ben più del rapporto di spazio (mare e isole occupano solo il cinquantadue per cento dei quasi quarantacinquemila ettari del parco). Complice la latitudine (poco più di 10° nord) e la morfologia del terreno, il Parco è semiarido, non superando i tre millimetri e mezzo le precipitazioni mensili nei mesi secchi da gennaio a maggio, né recuperando la caduta d’acqua (massimo settanta millimetri mensili) durante le piogge dei restanti mesi. Se a quanto sopra si aggiungono curiosi fenomeni geologici e le tropicali acque del Caribe, chi naviga sul “peñero” (la tipica imbarcazione del posto) incontra belle baie, spiagge sabbiose, scogliere, insenature, specchi d’acqua, reef di corallo, mangrovie, tartarughe marine e svelti delfini.

Sbarcati nelle isole (le più importanti: Borrachas, le Chimanas, le Picudas) si procede tra cactus e arbusti a scoprire iguana e lucertole nere, rivolgendo uno sguardo a terra e uno al cielo per ammirare – quando non oziano in colonie appollaiati su grigi dirupi – cormorani, pellicani, gabbiani, falchi acquatici e le solite, impietose e criminose fregate. Valida particolarità del Mochima, una doppia offerta di “natura ed ecologia”: sulla terraferma la flora vanta tante specie di orchidee e non è da meno la fauna, spaziante da preziosi uccelli tropicali a puma e giaguari. (parte prima)

Condividi sui social: