… e “doverosamente” spiegate!
Ciò non è ahimè avvenuto (nemmeno) alla “cena tipica pirenaica” (c’erano sì alcune info in un foglietto-menu, ma a mio giudizio assai limitate). E datosi che (vedi sopra) ho financo scritto un Dizionario Gastronomico, provvedo io alla bisogna – seppur a digestione avvenuta – aggiungendo) “cosa c’era dentro” in alcune delle tante buone cose ammanniteci (e non “spiegateci”).
Adobo – Marinatura con (secondo le regioni) peperoni verdi, aglio, aceto, paprika, pepe, cumino, limone, scorza d’arancia, timo, origano, finocchiella.
Chilindròn – (agnello, ma si fa anche il pollo): Umido con cipolla, aglio, peperoni, pomodoro, prosciutto, vino bianco.
Migas – Briciole di pane secco bagnate in acqua o latte e (secondo regioni) fritte con olio, aglio e altri ingredienti (salsiccia, pancetta, uova).
Pacharàn – Liquore (navarro) di Endrina (prugnolo selvatico) anicizzato.
Picadillo – Verdure sminuzzate condite in insalata.
Piquillo – (pimento del): Varietà di peperoni rossi leggermente piccanti.
Xolìs – Insaccato di Leida a forma di 8.
(19/11/09)
Specialità pirenaiche gustate “al buio”…
Ma rieccomi sui Pirenei. Serata in un altro albergo “spagnolo” (ma “afortunadamente”, non quello della cena spagnola con zuppa albionica, con contorno di italica pasta); solito workshop (sempre tristarelli, sia chiaro, lo sono tutti i workshop, ma mica si può inventare qualche diavoleria informativa un filino più allegra?) e infine il buffet, ricco, evviva, come da annuncio (sennò mica ci sarei andato) di tipicità palatali di Navarra, Aragòn e Catalunya. E bravi quindi i Pirenei perché assai buona risultò la pappata (in Spagna si sarebbe detto di aver mangiato “de puta madre” o “de pelicula” o “como un cura”).
Ma se non ricercassi la perfezione (il cosiddetto “pelo nell’uovo”, ispanicamente “buscarle tres pies al gato”) che razza di vecchio-antico cronista incazzoso sarei mai? E allora, commento e lamento: perché mai, mentre i gentili ospiti stanno pappando, in queste manifestazioni mangerecce non c’è mai un esperto, o sedicente tale, che – compito invero non difficile, l’ho svolto tante volte e se richiesto l’avrei ben potuto sostenere anche in questo frangente – spieghi e commenti quanto è stato servito? Concordo sulla eccessiva lungaggine del fornire la ricetta di un piatto, ma, suvvia, nominare almeno gli ingredienti non è poi così impossibile (e interesserebbe chi va a queste manifestazioni non soltanto per risparmiare i soldi della cena casalinga).