Contractor

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di Gianpiero Spinelli, Mursia Editore, pagine 408, Euro 18,00.

Il contractor non è un mercenario, ma una figura professionale nuova che fa parte di un movimento storico particolare che appartiene alla privatizzazione di certi servizi che prima erano riservati solo alle forze di governo e allo Stato. “A volte siamo soldati, altre volte civili, dipende dalla missione: l’importante è portarla a termine. Se muore qualche contractor nessuno parla, nessuno scende in piazza a protestare. In pratica nessuno sa niente, a nessuno importa niente di noi. E perciò funziona”, dice Giampiero Spinelli, autore del libro che ha intitolato appunto Contractor.

I contractor sono specialisti assunti dalle compagnie di sicurezza private, soldati ombra che ope-rano nelle zone “calde” del mondo. Spinelli è uno di loro: ex paracadutista della Folgore, racconta attraverso questa testimonianza rabbiosa la realtà quotidiana di un Paese dilaniato dalla guerra. Realtà inimmaginabile: 200mila contractor, un vero e proprio esercito, sono impegnati in Iraq in attività di scorta, difesa, addestramento. Si tratta di professionisti pronti all’uso preventivo delle armi, di uomini che operano alle dipendenze del Dipartimento di Stato e del Dipartimento della Difesa Americano, ma non solo: molti di loro lavorano al soldo di enti privati, come grandi multinazionali.

Amico dei contractor italiani sequestrati nel 2004 in Iraq: Salvatore Stefio, Maurizio Agliana, Umberto Cupertino insieme con Fabrizio Quattrocchi, che fu ucciso dai rapitori, Spinelli riesce a salvarsi per puro caso dall’imboscata.

In questo volume c’è il racconto esplosivo e immediato di una realtà nascosta che nessuno può più permettersi di ignorare.