I dati di mercato del 2009 sul modo di fare vacanza degli italiani riservano qualche sorpresa. Cambiano, rispetto all’anno scorso, i comportamenti dei turisti nell’organizzazione del viaggio e nella scelta delle mete.
La fotografia del turismo nell’anno della crisi è a cura di Isnart ed è stata annunciata nel corso della convention d’autunno di Fiavet, federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo. Ci si aspetterebbe un calo complessivo nel settore, quale, in effetti, figura, anche dalle affermazioni della stessa Fiavet che ammette “la crisi strutturale dei consumi” e la “sensazione che molte agenzie di viaggio saranno costrette a chiudere la propria attività oppure a licenziare personale qualificato” – così Cinzia Renzi, presidente nazionale Fiavet -. Tra gli italiani che continuano a viaggiare, però, emergono anche nuove tendenze: le vacanze organizzate, da agenzie e tour operator, sarebbero in crescita.
Alla ricerca della sicurezza
La prima metà del 2009, esaminata dalla ricerca Isnart che prevede, ogni sei mesi, 18 mila interviste, evoca uno scenario da “effetto crisi”. Cresce la forbice tra chi prenota tutto in rete e, per risparmiare, utilizza sempre di più i lastminute, e chi si affida ad agenzie e tour operator, ma con una preferenza per le prenotazioni con largo anticipo. In entrambi i casi, si cerca la convenienza di prezzo ma, “i viaggi organizzati si scelgono perché offrono maggiori garanzie”, osserva Elena Di Raco, responsabile dipartimento ricerca Isnart. “Si tende anche a preferire mete vicine, in Italia e meno all’estero, con soluzioni considerate più sicure perché gestite da un intermediario”.
Nel primo semestre 2008, gli italiani che avevano scelto l’intermediazione erano il 25 per cento; nello stesso periodo del 2009 la quota è salita a 28. In parallelo si afferma il successo dell’advance booking, la prenotazione con almeno due mesi di anticipo, che presenta comunque un risparmio sulle tariffe.
Le opinioni degli operatori
I turisti che si rivolgono agli agenti di viaggio per una vacanza entro i confini nazionali crescono di quattro punti percentuali rispetto al 2008. Sul fronte incoming, del resto, la destinazione Italia conserva una grande capacità di richiamo: “Sono oltre 5 mila tour operators che nel mondo commercializzano le destinazioni italiane”, ha detto Cinzia Renzi, “per un giro d’affari che si stima in oltre 3 miliardi di euro per i soli pacchetti; quasi tre milioni i vacanzieri italiani che hanno utilizzato il sostegno dell’organizzazione degli agenti di viaggio o hanno acquistato pacchetti dei tour operators verso le mete interne al paese; 2,5 miliardi di euro il giro d’affari del circuito organizzato dell’intermediazione turistica”. Numeri che, crisi a parte, sono considerati un elemento positivo: “Si tratta di segnali chiarissimi sulle potenzialità di un settore che, nonostante i dati negativi registrati negli ultimi periodi dimostra una buona capacità di reazione”, dichiara Cinzia Renzi.
(3/12/09)