Il grande viaggiatore Marco Polo è stato anche un grande esploratore del gusto e curioso assaggiatore, quindi buongustaio e cuoco eccellente. Proprio grazie alle sue doti culinarie, conquista la corte del Gran Khan nel suo viaggio in Cina. «…mi è permesso chiedere il nome della specialità che sta per esserci servita?». «Spaghettini al manzo e funghi in salsa di soia» pronunciò il Gran Khan lentamente, con visibile compiacimento.
Questo libro che non a caso si titola Il Milioncino è l’originale filo narrativo che rilegge il più celebre “Milione” in chiave gastronomica esplorando le tradizioni di civiltà così lontane nello spazio, eppure così vicine nel gusto e nella filosofia del vivere. “Delle vivande credo sia inutile parlare: ve ne sono, è ovvio, in grande abbondanza”, così si esprime Marco Polo nel Milione a proposito del Catai, la Cina, attraverso la penna del suo compagno di prigionia nelle carceri genovesi, Rustichello da Pisa, scrittore di romanzi cavallereschi. Ma uno spirito curioso e intraprendente come quello del veneziano, non poteva non appassionarsi alle infinite varianti delle cucine dei popoli visitati.
Le feste e i banchetti di corte dell’imperatore sono il pretesto per raccontare ricette orientali (cinesi, indiane, indonesiane), ma anche africane, mediorientali e italiane.
Il viaggio come occasione per scoprire sapori di altre culture: spaghettini al manzo e funghi, gamberoni al peperoncino, maiale in agrodolce, melanzane in salsa fragrante, banane caramellate. Una nuova geografia della cucina affascinante e gustosa.