Arto Paasilinna è stato guardaboschi, giornalista, poeta e ora è probabilmente il più noto scrittore finlandese. Costante nei suoi libri sono personaggi strampalati che vivono immersi nella natura, generalmente i grandi boschi del Nord. Questa volta Paasilinna cambia solamente la collocazione geografica, le betulle e i pini della Finlandia sono sostituiti dalle mangrovie e dalla fitta vegetazione della jungla indonesiana dove, ahiloro!, approdano i superstiti di un incidente aereo, i componenti di una missione umanitaria della Croce Rossa composta da infermiere svedesi, taglialegna finlandesi, medici norvegesi e piloti inglesi.
Dietro il suo fine umorismo Paasilinna è un acuto osservatore della società nordica (quando si leggono i suoi libri si dovrebbe sempre avere in mente la mentalità e la cultura finlandese) che critica pesantemente per il suo conformismo, giocando sull’ironia e sulla forte caratterizzazione dei personaggi ma che difende anche strenuamente nei suoi lati positivi come il senso di solidarietà e di giustizia sociale. Ecco allora che i sopravvissuti pur tra le ironie e i luoghi comuni tipici tra i vari popoli nordici: finlandesi contro svedesi, svedesi contro norvegesi… riescono a mettersi d’accordo proprio in nome di questi principi fondamentali della società scandinava creando un’organizzazione perfetta per la gestione delle risorse (alcool compreso) nel nome di un’irrinunciabile libertà contrapposta al mondo civile al quale riusciranno e, in alcuni casi dovranno, fare ritorno. (Gra.Capp.)