Come definirebbe il profilo del viaggiatore italiano?
Sono presenti diversi “target groups”: il principale è il turismo giornaliero. Tra le proposte che ottengono maggior consenso, figurano le terme di Leukerbad e lo shopping nel Ticino: Lugano è tra le mete più amate dagli italiani. A dicembre, i mercatini di Natale sono molto frequentati, a Montreux, Zurigo, Berna e Basilea. Importante il turismo di montagna: si tratta, in questo caso, di sportivi dai 35 ai 55 anni, che amano lo sci, le escursioni, spesso scelgono la Svizzera anche per vacanze in famiglia. Ci sono poi gli italiani che visitano le città e sono interessati ad arte e cultura.
Dove si indirizzerà la promozione quest’anno?
Il tema principale sarà dato delle escursioni. Non si tratta soltanto del trekking per i praticanti assidui, di sei, sette, otto ore. Pensiamo a una fascia più allargata di turisti, alle famiglie, per passeggiate di una o due ore. Abbiamo studiato un’intensa campagna di comunicazione per i prossimi mesi.
Qual è la strategia e gli strumenti che metterà in campo Svizzera Turismo per la promozione in Italia?
Le attività dell’ente prendono in considerazione tutti i canali: i media, i tour operator, i privati. Operiamo con pubblicità sui giornali cartacei e on line e abbiamo campagne specifiche di e-marketing, studiate per raggiungere fasce determinate di turisti, in base ai loro interessi. Da segnalare, a fine settembre, un grande evento italiano che vede la Svizzera come paese ospite a Tocatì, il festival internazionale dei giochi da strada di Verona.
Cosa presenterà la Svizzera al festival di Verona?
Ci saranno due piazze dedicate ai giochi tradizionali svizzeri. Mostreremo i vari tipi di sport e organizzeremo una piccola “Olimpiade”. Tra gli altri, ci saranno esempi della lotta svizzera, nella quale un combattente deve mettere sulla schiena l’avversario, prendendolo dai pantaloni. La nostra presenza a Tocatì ha l’obiettivo di far conoscere la Svizzera ai veneti.
