Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Germania, il turismo guarda al futuro

Diminuiscono i viaggi d’affari, cresce la promozione delle vacanze leisure. Nell’offerta tedesca del 2010 si fanno strada gli anniversari, dai duecento anni dell’October Fest a Essen capitale europea della cultura. Ne parliamo con Rijkert Kettelhake, delegato per l’Italia dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo

Rijkert Kettelhake, delegato per l'Italia dell'Ente Nazionale Germanico per il Turismo
Rijkert Kettelhake, delegato per l’Italia dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo

Mondointasca.org prosegue l’analisi a consuntivo dei viaggi degli italiani verso l’Europa, per il 2009, con la Germania. Dopo aver affrontato il delicato alternarsi di alti e bassi dell’anno scorso, la nazione tedesca si presenta ai viaggiatori del 2010 con un volto turistico nuovo. Non solo con le tradizionali destinazioni di Berlino e Baviera, già molto frequentate; non solo meta di viaggi d’affari o vacanza amatissima da un certo turismo di intenditori, che ne conosce gli aspetti più originali e nascosti. La Germania vuole proporsi come meta “leisure”, con salde tradizioni storiche e aperture al futuro. Ne parliamo con Rijkert Kettelhake, delegato per l’Italia dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo.

 

Rijkert Kettelhake, come è andato il 2009 per la Germania?

Il primo bilancio oggi disponibile va da gennaio a ottobre: mostra un -1,2 per cento sul flusso degli italiani verso la Germania. Questi sono i dati elaborati dall’ente statistico governativo, che però considera solo i pernottamenti nelle strutture ricettive che hanno più di nove letti. Tutte le altre formule di ospitalità non vi figurano. Il 2009 è stato negativo per i primi mesi, che in genere, in Germania, sono caratterizzati da grandi fiere internazionali e muovono il segmento business. I mesi successivi abbiamo, invece, registrato degli aumenti. Dall’Italia, più di un terzo della domanda verso la Germania viene dai viaggi d’affari. Forse però sta cambiando qualcosa. Oggi i rapporti tra le aziende che hanno casa madre in Germania e filiale in Italia hanno diversi canali di comunicazione: possono utilizzare più frequentemente gli strumenti offerti da Internet, le videoconferenze, quindi viaggiano di meno.

Berlino, il Parlamento
Berlino, il Parlamento

Dopo il calo registrato nel primo trimestre quando si è invertita la tendenza?

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Da agosto sino a ottobre 2009 abbiamo registrato aumenti, motivo che ci induce a promuovere la Germania come meta di vacanza di piacere e non solo come destinazione di viaggi di lavoro. Berlino, molto amata dagli italiani, e Baviera sono state “sommerse” dagli italiani nel periodo prenatalizio. Siamo quindi molto contenti del risultato complessivo del 2009. Saremo molto soddisfatti se il bilancio consuntivo 2009 chiuderà pari al 2008. Con i dati tendenziali dei mesi di novembre e dicembre, sono certo che recupereremo il -1,2%.

 

Quanto vale il turismo italiano sul mercato complessivo dei viaggi in Germania?

L’Italia per noi è il quinto mercato, dopo Olanda, Stati Uniti, Svizzera, Gran Bretagna. Secondo le nostre stime, possiamo dire di avere circa sei milioni di pernottamenti dall’Italia. Ai dati ufficiali si aggiungono i familiari, i parenti e gli amici di chi ha lavorato o lavora in Germania. Persone che comunque si spostano, fanno acquisti. Il punto è questo: chi è stato una volta in Germania torna entusiasta e fa conoscere la sua esperienza con il passaparola. Più difficile è invece convincere chi non è mai venuto.

Baviera, veduta di Berchtesgaden
Baviera, veduta di Berchtesgaden

La domanda di turismo è cambiata nel tempo?

Sì, i viaggi sono più brevi, anche se più frequenti.

Noi possiamo cogliere l’occasione di questo nuovo sviluppo: mete più vicine, facili da raggiungere perché ben collegate con l’Italia, tramite il treno, l’auto, i voli, anche con le rotte delle compagnie low cost. Abbiamo poi un’articolata struttura ricettiva e un’ottima relazione qualità prezzo.

 

Come si svolge la promozione delle destinazioni tedesche in Italia?

Abbiamo tre zone di attività: la prima e la più importante è la collaborazione con la stampa. Il giornalista italiano che racconta di quello che ha visto in Germania ha lo stesso effetto di un passaparola, ma con un grado di diffusione molto più alto. Il secondo polo d’intervento sta nella comunicazione tramite il trade, cioè operatori turistici, agenzie di viaggio, compagnie aeree. C’è infine la comunicazione diretta ai consumatori e in questo caso il canale on line è indispensabile. Il nostro sito Internet viene aggiornato quotidianamente, la campagna pubblicitaria potrà essere su Internet, anche per via degli alti costi della carta stampata. I budget in questo ambito sono contenuti.

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