Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Turchia, focus sulla cultura

Istanbul Foto Andrea Ridács

Un patrimonio storico millenario, bellezze naturali, pulizia, prezzi ragionevoli. Sono i punti saldi dell’offerta turistica turca, quest’anno in prima linea con Istanbul Capitale della Cultura. Ne parliamo con Aygün Atalay, consigliere dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata turca in Italia

Aygün Atalay
Aygün Atalay

Gli effetti della crisi economica non hanno scalfito la capacità attrattiva della Turchia, che ha chiuso il 2009 con il segno più per l’incoming. Ottimistiche anche le previsioni per l’anno appena iniziato, con Istanbul Capitale della Cultura 2010 e un posto assicurato sulla vetrina internazionale.

Proprio il retaggio storico e culturale, unito a prezzi moderati, sono il piatto forte del Paese, apprezzato anche dagli italiani, visitatori molto particolari ed esigenti, e talvolta davvero difficili da accontentare, ci racconta Aygün Atalay, consigliere dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia in Italia.

Come è andato il 2009 per il turismo in Turchia?

Abbiamo chiuso bene l’anno. Ho appena ricevuto le statistiche dal nostro ministero: nel 2009, nel periodo che va da gennaio a dicembre, gli arrivi internazionali sono stati 27.077.114, con un aumento di circa il 3% rispetto al 2008. Naturalmente abbiamo avuto alcuni cali in certi mesi, ma dopo l’estate la situazione si è normalizzata e abbiamo chiuso l’anno con questo buon risultato. I principali mercati per il turismo in Turchia sono generalmente la Germania, la Russia, la Gran Bretagna, la Francia e l’Olanda. Per quanto riguarda l’Italia la quota di mercato italiana è calata al 2,21% sebbene ci sia stato un aumento del 6% con un totale di 634.886 visitatori nel 2009.

 Turchia Le vasche di calcare di Pamukkale
Le vasche di calcare di Pamukkale

Qual è stata l’influenza della crisi economica sul turismo?

Naturalmente abbiamo risentito anche noi della situazione generale ma se guardo ai numeri posso dire che tutto sommato è stato un buono anno se confrontato per esempio con i nostri concorrenti, che hanno registrato dei grandi cali. Noi, per fortuna, non abbiamo chiuso l’anno con numeri negativi.

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Previsioni per l’anno in corso?

Quando parlo con i tour operator, dicono che hanno avuto drammatici riduzioni sugli altri mercati ma non sul nostro. La maggiore attenzione alla spesa dei turisti, la buona qualità dell’offerta e prezzi ragionevoli sono i punti forti della Turchia. Penso che il nostro Paese si avvantaggerà di questa situazione anche nel 2010.

Una delle enormi statue sulla cima del monte Nemrut
Una delle enormi statue sulla cima del monte Nemrut

Come definirebbe il profilo del visitatore italiano?

Gli italiani sono differenti rispetto agli altri visitatori e mi piace questa differenza. Non sono turisti ma viaggiatori. Quando vengono in Turchia sono curiosi e interagiscono con la gente del posto, provano la cucina, la musica. Scambiano idee, chiedono informazioni, si muovono. Provano tutto quello che offre il Paese. Questo rende anche difficile soddisfarli perché sono incuriositi da tutti gli aspetti non solo per esempio dal mare. Stiamo facendo delle ricerche di mercato qui in Italia su quello che si conosce della Turchia e i risultati sono sorprendenti in senso positivo. Le prime quattro motivazioni che spingono gli italiani verso il mio Paese sono i prezzi ragionevoli, le bellezze naturalistiche, la pulizia, la storia e cultura di un posto. E c’è da aggiungere che cercano non uno solo di questi fattori ma la totalità degli stessi.

Istanbul, Santa Sofia
Istanbul, Santa Sofia

E le destinazioni preferite dai viaggiatori italiani?

Istanbul è la favorita; poi Antalya, sulla costa mediterranea, la capitale Ankara; ma anche la Cappadocia, per le bellezze naturali; Smirne e Bodrum, la vecchia Alicarnasso. Ma gli italiani vanno dappertutto. Un’altra caratteristica che accomuna gran parte di loro è quella di decidere la destinazione di una vacanza chiedendo consiglio a parenti e amici. Naturalmente fermo restando che Internet è la prima fonte di informazione.

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Che importanza avrà sul turismo Istanbul Capitale della Cultura 2010?

È una grande opportunità per noi. L’inaugurazione è avvenuta lo scorso 16 gennaio ma ci stavamo preparando a questo avvenimento da tre anni. Nel corso del 2010 sono programmati oltre 800 eventi tra maggiori e minori. Credo che gli italiani apprezzeranno questa ricchezza culturale. I nostri Paesi non sono competitori, piuttosto sono complementari. Roma e Istanbul sono due città che devono essere visitate se si vuole capire la cultura mediterranea. Di questo me ne sono resa conto quando sono arrivata qui in Italia due anni fa; ci sono molti punti in comune tra i nostri Paesi, per prima cosa l’antica civilizzazione greca. Fare turismo non significa solo scendere in spiaggia al sole, c’è molto altro e gli italiani lo sanno apprezzare.

 Turchia Gli straordinari "Camini delle Fate" in Cappadocia
Gli straordinari “Camini delle Fate” in Cappadocia

Quali sono le vostre strategie di comunicazione?

Noi ci occupiamo di turismo e di cultura [La denominazione precisa del settore responsabile del turismo presso l’ambasciata turca di Roma è: Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia. N.d.R.] e cerchiamo di armonizzare entrambi gli aspetti. Per la promozione turistica abbiamo lanciato una campagna pubblicitaria su differenti media, affissioni, televisione, cinema. Per quanto riguarda la cultura cerchiamo di essere il più possibile presenti e di ottenere visibilità partecipando, per esempio, a festival cinematografici o organizzando mostre e concerti, addirittura qui nel mio ufficio. I rapporti tra Italia e Turchia sono buoni e c’è sempre maggiore interesse tra i nostri Paesi.

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