La storia di questo romanzo inizia dove si conclude il precedente della serie, Il Vampiro di Blackwood. La voce narrante è quella del vampiro Lestat: vecchio di duecento anni, ma con l’aspetto seducente di un bellissimo ventenne, ossessionato dal desiderio di diventare un santo della Chiesa cattolica.
«Voglio essere santo. Voglio salvare anime a milioni. Voglio fare del bene ovunque.» A pronunciare queste parole non è un uomo comune. Non è nemmeno un uomo. È una creatura della notte: il vampiro Lestat. Cristallizzato in un’eterna giovinezza, Lestat è bello come il sole che lo respinge, ma l’oscurità che ha dentro lo tormenta da secoli. La sua brama di redenzione, bontà e amore contrasta con la sua natura di viaggiatore della notte e il suo unico rifugio è la residenza di Blackwood Farm. E proprio qui giunge la bellissima Mona Mayfair, il grande amore del padrone di casa, Quinn, compagno di Lestat. Una splendida mortale, dotata di poteri straordinari, ma llo stremo delle sue forze. La ragazza è fuggita dall’ospedale dove era rinchiusa da più di un anno, ed è in fin di vita. Una sola cosa può salvarla, il Battesimo del Sangue. Lestat deve così abbandonare i suoi impossibili sogni di purezza e redenzione per trasformarla in un vampiro. Sulle tracce della fuggitiva giunge a Blackwood anche Rowan Mayfair, sorella di Mona e famosa scienziata, per la quale Lestat prova una forte attrazione. Ma l’amore a lui non è concesso… Soprattutto ora, che deve aiutare Mona a fare i conti con la sua nuova, tormentata identità di vampiro e con il terribile segreto che ha quasi rischiato di ucciderla.
“Sono il vampiro Lestar, il più potente e adorabile vampiro mai creato, un vero schianto soprannaturale, vecchio di duecento anni, ma cristallizzato in eterno nelle sembianze di un ventenne con un corpo e un viso per i quali saresti disposto a morire, e potresti anche farlo davvero. Sono incredibilmente pieno di risorse e innegabilmente affascinante. Morte, malattia, tempo, forza di gravità non significano nulla per me. Soltanto due cose mi sono nemiche: la luce diurna, perché mi rende del tutto inerte e vulnerabile ai raggi del sole, e la coscienza. In altre parole, sono un condannato abitante della notte eterna e un cacciatore di sangue eternamente tormentato. Ciò non mi rende forse irresistibile?”