Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

“Scopri l’altro Belgio”

Un piccolo paese che si gira facilmente e che ha molto da offrire: arte, cultura, natura. Giovanni Ciraolo, direttore dell’Ufficio Belga per il Turismo di Milano, ci parla del suo paese e del programma messo a punto per il 2010

Frahan in mezzo al al verde e ai boschi
Frahan in mezzo al al verde e ai boschi

Volete far ritrovare la memoria del personaggio attraverso i luoghi?

Bruxelles è la capitale dell’Art Nouveau, il nostro stile liberty è molto importante. Questo è un secondo elemento che la città vuole proporre. Il terzo punto molto importante è green Brussels, la Bruxelles verde, una delle città più verdi in assoluto nel mondo. Ricca di parchi e giardini. La foresta, poi, è a pochi passi dal centro storico. Quest’anno siamo stati classificati noni in Europa tra le città più vivibili. Roma arriva al 14esimo posto. Per quanto riguarda la Vallonia, proseguiamo con il fumetto. Abbiamo iniziato l’anno scorso su Liegi e Tournai. Continueremo con il Musee Hergé, il papà di Tin Tin. L’anno prossimo Spielberg girerà un film su Tin Tin, il primo episodio uscirà nel 2011. Anche questo ci porterà un po’ di turismo verso la Vallonia.

 

La promozione punta tutto su arte e cultura?

In gran parte sì. Stiamo lavorando su un mix di proposte: arte, cultura, curiosità, ma anche sui piccoli borghi e sul turismo ecosostenibile. Il Belgio ha il vantaggio che in uno spazio molto piccolo può offrire tante cose. L’italiano che è abituato a farsi centinaia di chilometri in macchina per andare in vacanza, quando arriva in Belgio e si deve spostare da Bruxelles a Leigi, trova un’autostrada che non si paga, che è illuminata anche di notte, il traffico non è intenso e si raggiunge (98 km) in circa un’ora, attraversando metà del paese.

Dinant, nelle Ardenne, è incastonata fra le rive della Mosa e i gruppi rocciosi
Dinant, nelle Ardenne, è incastonata fra le rive della Mosa e i gruppi rocciosi

La prima osservazione, lei ha un nome tipicamente italiano.

È vero. Le mie origini sono siciliane. Io sono nato in Belgio 36 anni fa. Appartengo alla seconda generazione. Mio nonno è emigrato alla fine del conflitto mondiale, nel 1948, e come tanti italiani è andato a lavorare nelle miniere di carbone. Io ho fatto il percorso inverso. Sono tornato in Sicilia per un po’ di anni, poi di nuovo in Belgio dove mi sono laureato in economia del turismo e poi a Londra per imparare l’inglese e dove ho iniziato a lavorare per l’Ufficio Belga, perché parlavo sia francese che italiano. Ora eccomi di nuovo in Italia.

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Il suo compito è promuovere il turismo verso il Belgio. L’anno appena trascorso ha visto grandi eventi: l’apertura del museo Magritte, l’anno del fumetto… Che bilancio fa?

Gli eventi hanno suscitato interesse. Contrariamente a quella che è la tendenza del viaggiatore in Europa abbiamo registrato un aumento. Bruxelles ha avuto un incremento del 12,4 per cento riferito ai pernottamenti dall’Italia.

Tournai, bateau mouche nei pressi del
Tournai, bateau mouche nei pressi del “Pont des Trous”

In che modo comunicherete questi programmi?

Faremo dei viaggi stampa di gruppo e individuali. Cercheremo di mirare il target. Noi rappresentiamo realtà molto piccole. Dobbiamo aumentare i numeri, ma ci stiamo lavorando.

 

Per promuovere la Vallonia a chi vi rivolgerete?

Innanzi tutto ai maggiori tour operator che ci sono in Italia. A loro volta divulgheranno l’informazione alle loro agenzie. Il nostro slogan è “Scopri l’altro Belgio”. Stiamo cercando di dimostrare che c’è qualcos’altro che può offrire il Belgio perché il paese è molto piccolo, le infrastrutture funzionano molto bene, sia in macchina che in treno si arriva un po’ ovunque. Bruxelles e la Vallonia offrono tantissimo. Non sono solo città d’arte. Abbiamo la fortuna di avere le Ardenne, di avere dei borghi, la natura. Anche se piccoli, possiamo offrire molto.

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