Esistono molti modi per conoscere una città, e molti modi per raccontarla: Gianni Biondillo e Michele Monina, il primo milanese di nascita e il secondo d’adozione, entrambi appassionati di psicogeografia, decidono di intraprendere insieme un viaggio programmatico.
“Allora è fatta, invece di tornare a casa a scrivere me ne vado in centro a fare un giro… il più è fatto…”. Due scrittori che si fanno un viaggio a piedi e lo raccontano: Sulla carta niente di più semplice. Ma le cose non sono mai semplici come sembrano. Raccontare una città come Milano che sta cambiando, che si sta trasformando da capitale della moda e della finanza a moderna metropoli multietnica con l’ambizione di essere sempre più centrale nella cultura europea e occidentale non è cosa facile. Come raccontarla? Da dove cominciare? I due autori hanno pensato che il modo migliore per raccontare ciò che c’è dentro sia quello di descrivere ciò che c’è attorno.
Hanno iniziato cosi un pellegrinaggio attorno alla città, camminando in un territorio dimenticato dai viaggiatori abituali, dove gli spostamenti dono avvenuti tutti rigorosamente con i mezzi pubblici nella fase di avvicinamento e poi a piedi. Seguendo il margine delle tangenziali di Milano, usato come una sorta di filo d’Arianna, i due scrittori cercano di mappare la città a partire dai suoi bordi sfrangiati, finendo per scrivere un libro in cui il viaggio da raccontare è uno solo, ma i racconti di viaggio sono due, come due sono gli sguardi, i vissuti, le voci.
Tra nutrie morte al bordo della strada, statue di Mao Tse-tung in marmo bianco, ex combattenti ustascia finiti a fare i carrozzieri, ragazzine rom stese sul letto della propria roulotte ad ascoltare musica, Biondillo e Monina mettono in scena luoghi, personaggi, aneddoti, traiettorie sghembe, vie d’acqua, cantieri in corso, polaroid di periferie, suggestioni psicogeografiche, appunti di fisiognomica cittadina, materiali vari raccolti durante i lunghi tragitti, tutti percorsi rigorosamente a piedi. Potevano stupirvi con effetti speciali. Lo hanno fatto.