Secondo le sacre leggi del giornalismo, prima la notizia. Eccola: le prime tre tappe del prossimo Giro d’Italia, dall’8 al 10 maggio, si disputeranno nei Paesi Bassi, rispettivamente una cronometro individuale ad Amsterdam, la Amsterdam-Utrecht, attraverso le regioni Zuid-Holland e Utrecht e la Amsterdam-Middelburg passando sopra il grande sistema di dighe che proteggono Rotterdam e la regione dello Zeeland dalle maree. Dopo Groningen 2002 sarà la seconda volta che il Giro partirà dall’Olanda.
Un grande sforzo organizzativo
Fine della notizia. Ora passiamo a parlare di altro. Nessuna meraviglia che i Paesi Bassi organizzino nello stesso anno le partenze di due grandi manifestazioni ciclistiche, come appunto il Giro d’Italia da Amsterdam e il successivo Tour de France da Rotterdam. Pragmatici come sempre, gli olandesi sanno bene che se Amsterdam vuole avere speranze di ottenere i Giochi Olimpici del 2028 (in concomitanza con il centenario dei Giochi del 1928) deve accreditarsi internazionalmente come una città sportiva, abituata a organizzare nel migliore dei modi grandi eventi internazionali. In questo senso il ciclismo è lo sport ottimale e lo sforzo economico per ospitare il Giro è stato notevole: 5,5 milioni di euro.
Poi l’Olanda è un Paese su due ruote. Si calcola che il 40% di tutti gli spostamenti avvenga in bicicletta e ad Amsterdam si calcola che ci siano 600mila biciclette per meno di 800mila abitanti e. vedendo l’attenzione ai ciclisti, la quantità di piste riservate (circa 400 chilometri) e l’enorme e fantasmagorico posteggio gratuito multipiano davanti alla stazione Centrale si capisce che la stima è attendibile.
Un circuito cittadino di 8 chilometri e mezzo
Così la capitale dei Paesi Bassi ospiterà la carovana del Giro. Per l’occasione la città si tingerà di rosa, come il colore della maglia di leader della corsa, appena pochi giorni dopo essersi tinta di arancione, per l’importantissima e folle “Koniginnedag”, la festa del compleanno della Regina, che si svolgerà il 30 aprile, un giorno in cui tutti vestono del colore nazionale e ognuno può vendere e comprare liberamente quello che vuole trasformando il Paese in unico grande bazar.
La prima tappa sarà una cronometro con partenza dalla famosa Museum Plein, la piazza dei grandi musei di Amsterdam, proprio sotto una grande scritta “Iamsterdam” con la “I” la “a” e la “m” che spiccano rosse rispetto al bianco delle altre lettere, un vero e proprio marchio di fabbrica della città. Da lì i corridori percorreranno il tracciato nella parte sudoccidentale della città fino allo Stadio Olimpico, di grande valore storico-architettonico, ora dismesso dai grandi eventi ma sempre aperto e a diposizione dei ragazzini per accanite partite di pallone dove una volta giocava l’Ajax o dei disabili per lo sport in carrozzina, sulle piste che videro confrontarsi grandi atleti.