Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Tutti in Sudafrica, al suono della “vuvuzela”!

Il mondo sportivo e turistico si dà appuntamento nel grande Paese dell’Africa australe. Per “vivere” i Campionati del Mondo di Calcio, naturalmente. Ma anche per scoprire una terra dalle mille attrattive. Un perfetto mix fra natura e modernità, fra tradizioni tribali e meraviglie del futuro

L'attrazione dei paesaggi naturali. Questo è il Blyde River Canyon (Motlatse) © South African Tourism
L’attrazione dei paesaggi naturali. Questo è il Blyde River Canyon (Motlatse) © South African Tourism

Turisti in arrivo. Quanti sono e da dove provengono.

Aspettiamo circa 400 mila persone per i Mondiali. Ma sono ben 10 milioni gli individui che ogni anno visitano il Sudafrica e arrivano da ogni parte del mondo: dagli Stati Uniti, dall’Europa, con una notevole presenza di tedeschi, britannici, francesi e, naturalmente, olandesi. La crescita delle presenze turistiche nel 2009 è stata del 3% rispetto all’anno precedente. Gli italiani sono però cresciuti del 7,8%: in totale circa 60 mila.

 

Che tipo di turista è, quello che viene in Sudafrica?

In linea di massima, un turista “giovane” e sportivo. Il 70% di coloro che scelgono il nostro Paese ha un’età compresa fra i 25 e i 45 anni e non di rado si tratta di nuclei familiari. Amano la natura, gli animali, la vita sportiva (compresa l’avventura!) le comodità; il buon vivere, in sostanza. D’altra parte in Sudafrica è possibile incontrare sistemazioni che soddisfano tutti; si va dagli alberghi di lusso, a quelli più economici, alle guest-house. Le città, come detto, sono vivibili e interessanti: ristoranti di ogni tipo, negozi, boutique e prodotti artigianali per tutti i gusti e le tasche.

Gli italiani, come sempre e quasi dappertutto, sono clienti molto graditi perché amano vivere le vacanze nel migliore dei modi, spendendo di conseguenza. Non pochi, al pari di altri turisti europei, hanno scoperto le attrattive e i vantaggi che cerchiamo di offrire per i viaggi “honeymoon”. Viaggi “romantici” per gli sposi, in atmosfere rilassate e complete di comodità.

Pretoria, la capitale
Pretoria, la capitale

Sono viaggi di gruppo o individuali?

Di gran lunga prevalgono quelli individuali. Calcolando una quarantina di tour operator che convogliano turisti in Sudafrica, solo il 10% lo fa con gruppi; il 70% delle persone che arrivano preferiscono organizzarsi in proprio, tramite tour operator ma anche utilizzando i mezzi tecnologici che tutti conosciamo (voli, prenotazioni, sistemazioni alberghiere, ecc., via internet). A questi turisti cerchiamo di dare i migliori supporti conoscitivi: promozioni mirate su ciò che troveranno, mediante l’utilizzo dei media di settore e non; “consumer pubblication” complete di ogni informazione utile, e così via. Per il momento, non abbiamo ancora sviluppato il settore della promozione on-line, Ma è solo questione di tempo!

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Al di là dei Mondiali, cos’altro troverà il visitatore in Sudafrica?

Oltre all’universale “soccer”, una marea di eventi che vanno dalla musica (concerti di ogni tipo) alla danza, sia classica che popolare; poi happening di vario genere, escursioni studiate per mostrare la ricchezza di una cultura così varia ed attraente qual è quella africana. Il Sudafrica, forse non tutti lo sanno, vanta ben undici lingue “ufficiali”, anch’esse motivo di curiosità e interesse. Naturalmente l’inglese e l’afrikaans sono le più conosciute, ma tutto concorre, venendo in contatto con il mosaico di gente che qui vive, a far si che la “vacanza” abbia buone possibilità di rimanere indimenticabile.

Un tifoso che suona la
Un tifoso che suona la “vuvuzela”, la tipica “trombetta” sudafricana

Molti sono preoccupati per la “sicurezza” personale. Temono attentati. È una pericolo reale?

Non lo è, in tutta onestà. A parte le minacce di Al Qaeda, che non sono state dirette e che comunque non ci sogniamo di sottovalutare, pensiamo di essere pronti per fronteggiare ogni evenienza. Stadi, città, trasporti, sono affidati ad un controllo continuo e specializzato, con l’impiego di migliaia di uomini. Abbiamo messo in atto sistemi di identificazione e prevenzione per ogni manifestazione che avrà luogo. Siamo dotati di mezzi adeguati e consci, oltre ché orgogliosi, d’avere gli occhi del mondo su di noi. L’unico pericolo per i visitatori sarà quello di rimanere assordati dal suono delle “vuvuzela”! Ma in questo caso, non abbiamo trovato rimedi!

(10/06/10)

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