Tori in Tivù, un’emozione nuova
Ore 7.45 del 7 luglio. Come da tradizione la mia amica (beh, solo quattro chiacchiere – solito argomento a Pamplona la mia somiglianza con “Papi” Hemingway – durante una cena promo-turistica, ma provo a millantare anch’io amicizie potenti, lo fanno tutti) nonché Alcaldesa (sindaco) Yolanda Barcina ispeziona l’Encierro, meno di 900 metri affollati da ansiosi Corredores (oggi, primo giorno, gran casino, sono forse in 3500, giovani e pure molti non più giovani che però tentano di esserlo ancora o quantomeno ci provano, oltre a sperarci). Tutto è chiuso e sbarrato, negozi e portoni di case, le Vallas (barriere di legno) impediscono l’ingresso di intrusi che potrebbero rovinare l’Encierro, chi c’è c’è (ed è opportunamente esaminato: “indumentaria adecuada”, quindi no gente vestita non sportivamente, no cose ingombranti in mano, né macchine fotografiche o quant’altro possa distrarre; è permesso solo un Periodico (giornale) che arrotolato e chiuso nel pugno di una mano dovrebbe – così assicura la tradizione – dare sicurezza e bilanciare nella corsa; di ciucchi nemmeno parlarne).
Pochi istanti di sublime adrenalina
Ore 8.03, l’Encierro è già finito, è stato velocissimo (meno di 3 minuti, ma può anche durarne una decina perché il tempo è preso all’arrivo dell’ultimo Astado (cornupeta) oltre che, ‘por fortuna’, non ‘peligroso’ e Limpio (pulito). La Manada prosegue per i Chiqueros (stalle) ecco le Vaquillas (vacchette) anche loro di razza Brava, quindi pericolosette ancorché con le corna Emboladas (con una palla di ferro che le rende meno aguzze) a dispensar cornate a volte anche fastidiose ai (quasi) arditi Mozos (giovinotti) che scavalcano le Vallas (steccati) e si lanciano a sfidarle. Come da rito, poco dopo la fine dell’Encierro, la tivù fornisce il Parte (bollettino medico): Ningùn (nessun) ‘corneado’, solo contusioni e abrasioni (e tutti subito a commentare che l’assenza di drammi è dovuta al Capote (cappa de San Fermìn). Finito l’Encierro, tutti a Desayunar (a mangiare) una bella prima colazione dopo tanta ciucca di una notte in bianco. Gli amici a Pamplona si fanno il magnifico Churro (acqua e farina fritta). Io, rimasto come un pirla a Milano, mi faccio un lugubre caffè con la Bialetti. Domani toros della ganaderìa andalusa di Cebada Gago. Un Encierro peligroso.
(15/07/10)