Come si sta sviluppando il turismo sportivo?
Una nota di rilievo merita il golf, per il quale abbiamo molti campi attrezzati. Ricordo anche il turismo nautico, la vela. Oltre all’offerta sportiva, non ultimo per importanza vi è poi il turismo religioso. Questo è l’anno Santo Compostelano; abbiamo “promosso” Santiago in modo particolare. Abbiamo poi il grande patrimonio di vini e gastronomia. Oggi alcuni tra i migliori chef internazionali sono spagnoli; è un buon biglietto da visita.
Sono più diffuse le vacanze lunghe o i fine settimana?
In questi ultimi anni, anche per via della la crisi, le vacanze tendono ad accorciarsi. La nostra politica turistica è lottare contro la stagionalità, distribuendo i viaggi non solo nei mesi estivi e nella settimana santa. Una soluzione sta, quindi, nel promuovere il city break, il turismo culturale nelle città.
La recente vittoria della Spagna ai Mondiali di Calcio aiuterà il turismo? Quali sono i progetti di comunicazione in corso e futuri?
Sì, penso che rafforzerà l’immagine della Spagna a livello internazionale. È stata realizzata una campagna mondiale, nella free press. Cureremo poi gli eventi de “La Spagna a Milano”, con punti informativi in vari punti della città, una rassegna cinematografica, un concorso.
La Coppa avrà un ruolo nel ricomporre le divisioni politiche con la Catalogna?
Noi abbiamo da tempo considerato il turismo da un punto di vista unitario. Tutti quelli che lavorano nella comunicazione sanno quanto sia importante lavorare insieme. Quella relativa al turismo è una delle politiche ben coordinate nel paese; i risultati dimostrano che funziona. (23/07/10)