Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

L’immutabile paesaggio di Sainte-Maxime

La violenza espressiva del colore, nuove atmosfere, bagliori di luce, paesaggi, fino a cogliere richiami culturali nell’immobilità. È l’arte pittorica del movimento dei “fauves”: Derain, Matisse, Marquet. Sainte-Maxime, Saint Tropez, la Cappella di Notre Dame diventata Museo. Un pezzo di Provenza da gustare con la mente e con il corpo

André Derain, Paesaggio dal mare: la Costa Azzurra vicino Agay, 1905 © National Gallery of Canada
André Derain, Paesaggio dal mare: la Costa Azzurra vicino Agay, 1905 © National Gallery of Canada

Le vedute, i paesaggi e i pini della Provenza sono stati più volte immortalati dai “fauves”. In particolare Andrè Derain, nel 1930, riprende le vibrazioni emozionali di quell’angolo della Costa dei Maures dove è situata Sainte-Maxime, dedicandogli una vivace raccolta nei Paysages du Midi. È, quella di Derain, una produzione evocatrice di atmosfere, di richiami culturali, di paesaggi emotivi, di vasti orizzonti, di universi incentrati nel colore, tra chiome ventose di alberi o macchie di ulivi secolari, con bagliori di luce, riflessi d’acqua e sussurrati lirismi. La suggestione tonale dei luoghi è il punto di partenza, il segno di una visione che nasce nel profondo, per poi essere dipanata nell’atelier. Un realismo che nasce da una sintesi dialettica tra l’idea e la natura per cogliere l’immobilità, ma allo stesso tempo la vitalità della natura. L’immobilità dei paesaggi provenzali è intensificata dalla luce trasmessa dal pittore nelle tele. Una luce che sembra solidificare gli elementi per renderli eterni. I paesaggi riflettono momenti di sospensione poetica e la pittura scivola alla ricerca della verità.

Suggestioni artistiche da Saint Tropez

Porto di Saint Tropez (Fonte   Atout France)
Porto di Saint Tropez (Fonte Atout France)

La Cappella di Notre-Dame dell’Annonciade, di Saint Tropez eretta nel 1568, riconvertita nel 1950 in Museo da Georges Grammont, è stata uno dei centri più attivi dell’avanguardia pittorica all’inizio del ventesimo secolo, grazie a Paul Signac, che nel 1892 scoprì il porticciolo di pescatori di Saint Tropez navigando con il suo yacht Olympia e decise di aprirvi l’Atelier La Hune, diventato punto di riferimento di diversi artisti: Cross, Matisse, Derain e Marquet. Il Museo riunisce capolavori di un periodo molto fecondo della pittura francese, ed è raggiungibile da Sainte-Maxime anche con les Bateaux Verts, in quindici minuti di navigazione. Un’opportunità da non perdere per scorgere dal mare la collina delle “celebrities” e le dimore storiche del jet-set internazionale. I collegamenti via mare nel Golfo di Saint-Tropez sono indispensabili nei periodi di maggior traffico. Suggestiva la visione delle pinete e della macchia mediterranea, ancora preservate e delle calette.

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L’impronta provenzale di Sainte-Maxime

Mercatino nelle vie di Sainte-Maxime
Mercatino nelle vie di Sainte-Maxime

Immersa nel verde Sainte-Maxime si affaccia sul golfo di Saint-Tropez, al riparo dai venti e con una temperatura mite anche d’inverno. Undici chilometri di costa mediterranea, un ristretto nucleo antico e tipiche vecchie case in cotto, attorno all’antica chiesa romanica di pietra risalente alla metà del diciottesimo secolo e con portale in stile neo-romanico. Piacevole passeggiare nelle stradine e viuzze dedicate agli acquisti di generi gastronomici o di arredi per la casa, abbinati a tessuti tradizionali. Il mercato espone i prodotti locali e si respira un’atmosfera famigliare che invita al “dolce vivere” francese.

Sainte-Maxime ha un fitto calendario di feste e manifestazioni legate alle tradizione storica e provenzale e di grandi eventi durante tutto l’anno, specie d’estate, con concerti e rappresentazioni che richiamano molti visitatori. Numerose le attività e gli intrattenimenti per grandi e piccoli. Diverse le passeggiate nei dintorni collinari che incorniciano l’incantevole baia: Le Domaine des Beaucas con vitigni A.O.C., Còtes de Provence di grande qualità e aromatici; l’Oliveraie nel Domaine de la Pierre Plantée, dove la trama del paesaggio collinare è plasmata dalla presenza degli ulivi, autentico albero di civiltà.

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