Il più alto numero di incidenti in montagna si verifica camminando. Secondo Upi, Ufficio prevenzione infortuni svizzero, almeno sul suo territorio, è il trekking l’attività che vede la maggior frequenza di infortuni, più di ascensioni e scalate. L’ultima nota ufficiale segnala che ogni anno gli incidenti sono in media 8.600 e le vittime che, in questo modo, trovano la morte sono circa 40. Anche se, a una prima lettura, il dato può spaventare, si spiega facilmente data la grande affluenza di turisti sulle Alpi e considerando che gli appassionati di trekking sono statisticamente più numerosi degli alpinisti. Upi ha del resto diffuso una serie di consigli per la sicurezza in quota e un vademecum, che si scarica gratis dal sito ed è tradotto in lingua italiana, in perfetto stile svizzero quanto a dettagli.
Regole d’oro
Le prime regole d’oro sono quelle che tutti sanno o dicono di sapere, non appena qualcun altro le ricorda. Pianificare il trekking in anticipo e controllare il meteo, vestirsi e attrezzarsi con cura, a cominciare dagli scarponi, restare sui sentieri tracciati e tornare sui propri passi non appena si smarrisca la via. Meno facile da seguire, almeno per i cercatori di funghi italiani, il consiglio di riferire a una terza persona a valle l’itinerario in programma.
Chi non abbia mai seguito un corso apposito o una lezione di alpinismo faccia attenzione alla tecnica di marcia: in salita, il piede appoggia tutta la suola, in discesa si tengono busto e ginocchia un poco inclinati in avanti e si procede divaricando leggermente le gambe. Per tutti, vale il principio numero uno: scegliere l’itinerario adatto alle proprie capacità, forze fisiche e pazienza.
Per le emergenze
Gli italiani che progettano escursioni in Svizzera faranno attenzione alla segnaletica: le tracce di vernice bianca e rossa indicano un sentiero di montagna, anche ripido ma sempre facile, mentre bianchi e azzurri sono i percorsi “alpini”, che richiedono qualche competenza in più, perché possono includere corde fisse, scale o terreni scoscesi. Upi segnala di non dimenticare, per le emergenze, copertina isotermica, torcia elettrica o frontalino, kit di pronto soccorso. Il numero di telefono per chiamare i soccorsi in Svizzera: la Rega al 1414 o, Ocvs in Vallese, 144. L’ultimo consiglio utile non compare nel vademecum: chiamare l’elicottero in caso di urgenza ha un costo, anche salato. Preparare bene la gita può essere un risparmio in tutti i sensi. (17/09/10)
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