Giovedì 2 Maggio 2024 - Anno XXII

Notte a palazzo Barberini

Domenica 19 settembre, a Roma inaugura al pubblico la sede rinnovata della Galleria nazionale. Il restauro e l’aggiunta del piano terra portano alla luce opere finora conservate in deposito

La facciata di palazzo Barberini
La facciata di palazzo Barberini

Il nuovo volto di palazzo Barberini e la prima Galleria nazionale di Roma, un corpus di 500 opere esposte, saranno il prossimo evento della capitale, domenica 19 settembre. Durante la festa inaugurale, dalle diciannove a mezzanotte, il museo sarà aperto a ingresso libero, fino a esaurimento posti e una navetta lo collegherà ai siti trasteverini. Saranno accessibili i giardini di palazzo Corsini e dell’Orto botanico, oltre a villa Farnesina Chigi.

La notte romana dell’arte celebra un risultato atteso da tempo: il recupero, a palazzo Barberini, del piano terra, fino al 2006 sede del circolo Ufficiali, poi restaurato e oggi “casa” per un nucleo di opere finora conservate in deposito. Agli spazi già occupati dalla Galleria si aggiungono circa 5000 metri quadrati: l’edificio diventa la prima sede per la collezione di Stato, il cui progetto iniziale risale al 1883.

Da Caravaggio a Rubens

Raffaello Sanzio, La Fornarina, 1520
Raffaello Sanzio, La Fornarina, 1520

Gli stessi interni di palazzo Barberini sono degni di visita: rivivono, dopo il restauro, la Sala dei marmi, la sala ovale, dove sarà esposta per l’occasione la “Fornarina” di Raffaello, e il salone di Pietro da Cortona. Per la primavera 2011, è stata annunciata l’apertura di altre dodici sale al secondo piano e dell’appartamento settecentesco, abitato dalla famiglia Barberini fino al ’64.

Da concludere anche gli interventi a due facciate esterne del palazzo, la posteriore, che dà sul giardino e la laterale, su piazza Barberini. Seconda sede della collezione resta Galleria Corsini: vi si trovano le raccolte del cardinale Neri Corsini con esempi di Caravaggio, Beato Angelico, Jacopo Bassano, Pieter Paul Rubens. L’intero archivio della galleria nazionale, formato nei secoli da donazioni e acquisizioni di varia natura, arriva a 2.300 opere. (17/09/10)

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Per informazioni

www.beniculturali.it

La Galleria Nazionale

Guido Reni, Putto dormiente
Guido Reni, Putto dormiente

“E’ una grande giornata per l’arte italiana”, ha detto Sandro Bondi, ministro dei Beni Culturali. “Gli italiani e gli stranieri potranno vedere i capolavori di questa galleria che è fra le più importanti al mondo”. Per Francesco Maria Giro, Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, “con questa apertura si colma una natura storica durata quasi 140 anni: la capitale d’Italia avrà, alla parti delle altre capitali del mondo, un suo piccolo Louvre”.

Il restauro di palazzo Barberini è costato circa 20 milioni di euro. Il museo accorpa le opere già esposte in passato e alcuni gioielli restituiti al pubblico come “Annunciazione” di Filippo Lippi, “Ritratto virile” di Giovanni Bellini, “San Gerolamo” di Perugino. Con i lavori esposti nel piano nobile, tra gli altri, quelli dei Caravaggeschi, la galleria copre un periodo che va dal dodicesimo secolo sino al Seicento, in pittura e scultura.

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