Mercoledì 2 Aprile 2025 - Anno XXIII

Con l’Oceano nel cuore

Sull’Isola di Wight, tempio dei velisti, dove l’Oceano e il cielo si specchiano a vicenda e dove la fotografia di mare è nata e cresciuta. Carlo Borlenghi, fotografo di vela, racconta la “sua” isola nella prefazione al nuovo libro della velista Inbar Meytsar “L’isola delle vele”, edito da Effemme Edizioni

oceano Regata nelle acque dell'Isola di Wight
Regata nelle acque dell’Isola di Wight
L’Isola di Wight…

Mi rendo conto che al solo pensare a questo nome la mente si riempie di immagini e suoni, odori di fritto, sfumature e colori.

Tutti ne hanno sentito parlare, è stata il simbolo di una generazione e ci hanno scritto pure una canzone, eppure sono convinto che solo chi ci ha vissuto davvero sa cosa significa la magia di quel luogo e della sua gente di mare.

E quelli che ci sono stati si riconoscono tra loro, come fossero parte di uno strano e sgangherato club, perché sono persone che hanno visto dove comincia l’ Oceano, quello vero, e ne hanno gli occhi pieni e l’animo rapito. Inbar è una di queste persone e lo era anche Simone. Io, che non sono coraggioso come un navigatore solitario, quello stesso Oceano l’ho guardato – sì – ma nascosto dietro a una macchina fotografica, perché per affrontarlo a viso aperto ci vuole forza da far spavento.

Eppure, anche nascosto dietro alla mia macchina, l’Oceano ha rapito anche me e, come gli altri, mi ha stregato, spaventato.

(Credit: Inbar Meytsar - Effemme Edizioni)
(Credit: Inbar Meytsar – Effemme Edizioni)

Ci arrivai dopo un viaggio infinito fatto di migliaia di chilometri e due traghetti, un furgone pieno di dubbi, paure e interrogativi sul mio futuro. Tornai a casa cambiato, con molti dubbi in meno e qualche certezza in più. Mi sentivo un fotografo di vela.

Quello che vidi in quel viaggio è ancora qui con me, nel mio personale bagaglio di ricordi. Le maree infinite nel Solent che sono come l’umido respiro intermittente di un gigante, vengono e vanno e quando passano sparpagliano qua e là le barche in secca. Cowes, che è un pezzo di mare che si affaccia sulla terra – e non il contrario – dove ogni pietra, ogni persona, ogni ristorante, ogni umida cima, ogni finestra illuminata, ogni risata, ogni angolo visibile o soltanto immaginabile è intriso profondamente e indissolubilmente di vela e respira Oceano al punto da confondersi con esso. E poi, naturalmente, le barche, le regate, gli uomini, le donne e la loro sfida estrema ed eterna, dai limiti sempre troppo stretti. Perché chi è salpato da Cowes molto spesso dentro sé ha un altro Oceano intero da placare.

Inbar Meytsar insieme alla velista inglese Ellen MacArthur (Credit: Inbar Meytsar - Effemme Edizioni)
Inbar Meytsar insieme alla velista inglese Ellen MacArthur (Credit: Inbar Meytsar – Effemme Edizioni)

L’Isola di Wight è il cambiamento.

Come la generazione dei figli dei fiori, che a quel concerto vide morire il suo sogno e il cambiare di un epoca. Come un giovane del Lago di Como, che partì sognatore e del suo sogno ne fece un mestiere. Come la luce, che, nascosta dietro a un cielo nuvoloso per settimane, improvvisa, preannunciata da una raffica di vento, trova la sua strada ed irrompe tra le nubi, regalandoti quell’attimo perfetto. Come Inbar, questa mia buona amica, che ha negli occhi i segni di chi ci è stato davvero e che su quest’isola del destino ha visto cambiare la sua vita più di una volta. Ha iniziato e terminato un viaggio e ha vissuto questo intero libro che tenete tra le mani.

Questo testo è tratto dalla prefazione al libro “L’isola delle vele” di Inbar Meytsar, Effemme Edizioni.

(Credit: Inbar Meytsar - Effemme Edizioni)
(Credit: Inbar Meytsar – Effemme Edizioni)

Io avevo ventitré anni, ero un ragazzino cresciuto sulle rive del Lago di Como e dell’Isola di Wight sapevo quello che sapevano tutti i ragazzini di quegli anni: il concerto, gli hippies, Jimi Hendrix… quanto bastava per sembrare a uno come me – che era intimidito anche solo da una città come Milano – un posto affascinante, esotico e forse irraggiungibile.

A differenza della maggioranza dei miei coetanei, però, per me l’isola significava anche qualcosa in più: la passione per la fotografia di vela stava nascendo prepotente in me. L’Isola di Wight era la sorgente di tutto il meglio che la fotografia di vela significava a quel tempo, perché era l’isola della famiglia Beken di Cowes, i leggendari fotografi che, insieme ai Rosenfeld, questo mestiere, che da trent’anni vivo intensamente, lo hanno inventato.

Stento a crederlo pure io, eppure due anni più tardi, a bordo di un furgoncino che avevo attrezzato a casa, letto, camera oscura, cucina, laboratorio, negozio – in sostanza il mio mondo personale a quattro ruote – partivo alla volta dell’Admiral’s Cup, l’evento velico per eccellenza. Destinazione? Ovviamente Cowes, ovviamente l’Isola di Wight, dove la fotografia di vela era nata e cresciuta, dove mi sarei riempito gli occhi di Oceano e sarei cambiato anch’io.

(Credit: Inbar Meytsar - Effemme Edizioni)
(Credit: Inbar Meytsar)

Fotografare questi uomini e donne, catturare istanti di queste sfide è diventata la mia vita. Un fotografo non è altro che un pittore che ha nella luce la sua tavolozza.

Ebbene, quando vado sull’Isola di Wight per la Rolex Fastnet Race, oggi come ai bei tempi dell’Admiral’s Cup, mi trovo a dipingere con dei colori che la mia tavolozza non trova da nessun’altra parte. Perché la luce da quelle parti ha una sostanza tutta sua, una natura cangiante e inafferrabile che lascia di stucco chi, da una vita come me, la luce cerca di catturarla. In nessun altro posto ti rendi conto di come l’Oceano e il cielo si specchino a vicenda.

L’isola delle vele

L’isola delle vele  Un anno a Wight con l’oceano nel cuoredi Inbar Meytsar
Effemme Edizioni - Anno 2010
Pagine: 130 Prezzo: € 13,50
L’isola delle vele  Un anno a Wight con l’oceano nel cuore di Inbar Meytsar Effemme Edizioni – Anno 2010 Pagine: 130 Prezzo: € 13,50

Inbar Meytsar, esperta velista e istruttrice della Lega Navale Italiana, ci conduce sull’isola di Wight, “un frammento di terra intriso di salsedine e vento, che respira Oceano e parla di Vela”. Wight è l’eden di ogni anima inquieta che “dentro sé ha un altro oceano intero da placare”. Con questo stesso spirito Inbar Meytsar arriva a Cowes in cerca del proprio sé naufragato dopo la scomparsa di Simone Bianchetti, suo marito e grande protagonista delle regate oceaniche. Il libro narra un percorso personale, ma anche il mondo della vela ai più alti livelli, svelando il dietro le quinte di uno sport estremo che, pur avvalendosi di tecnologie avanzatissime, conserva intatto il fascino dell’avventura.

“L’isola delle vele” è un nuovo libro di Effemme Edizioni, casa editrice italiana che si occupa esclusivamente di mare grazie a una nutrita équipe di esperti e alla passione di skipper e giornalisti dei settori nautico e turistico.

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