Primo contatto con la barriera
Dopo circa un’oretta di viaggio in mare ecco la prima “fermata”, vicino ad un relitto mercantile incagliato in una secca, circondato dalla barriera corallina, ormai parte integrante dello scenario marino: una volta ascoltate con attenzione le indicazioni delle guide, uno dopo l’altro ci si tuffa in mare e via, ognuno preso in toto dal proprio personalissimo “viaggio subacqueo”, ad una profondità di qualche metro. Le pinne sono necessarie non tanto per immergersi, quanto per riuscire a nuotare contro le forti correnti, che spesso sono in grado di tradire anche i più esperti nuotatori e rendere difficoltoso il rientro all’imbarcazione; tuttavia la fatica premia, eccome. Dal pesce farfalla, al pesce napoleone, alle cernie, ai pesci angelo o ancora ai pesci leone: sono questi i tipici “pesci di barriera” che si materializzano nelle acque, a dar vita, assieme ai riflessi dei coralli, a un mondo marino variamente colorato.
Si calcola che siano oltre mille e cinquecento le specie marine del Mar Rosso e più di centocinquanta i diversi tipi di coralli della barriera; una quarantina sono le specie di stelle di mare, venticinque i diversi tipi di ricci presenti, un centinaio i differenti molluschi e crostacei e due le specie di tartarughe: la tartaruga verde e quella a becco di falco.
La prima tappa di snorkelling dura circa un’ora, poi di nuovo in viaggio, questa volta diretti all’isola: non manca il pranzo preparato dal personale della nave: carne o pesce alla griglia, riso con verdure, magari della pasta, stuzzichini vari e naturalmente i deliziosi dolci egiziani: un buon pasto, meglio se non troppo pesante, per rifocillare stomaco e mente dopo la prima immersione.
Ritorno a Sharm, con il mare nell’anima
La sosta sull’isola di Tiran dura poco più di un’ora; poi di nuovo in barca per un’altra (ahimè ultima!) tappa di snorkelling. Questa volta la barriera è più profonda, ma non meno affascinante. I più fortunati scattano qualche foto subacquea, mentre il cameraman prosegue il suo lavoro di ripresa video della comitiva durante le fasi di immersione. Nell’ultimo reef la corrente è ancora più forte e la barca è costretta ad avvicinarsi per permettere ai turisti di risalire a bordo.
Una volta in navigazione verso Sharm, ci si “consola” con la visione collettiva delle immagini del video montato in pochi minuti dall’abile operatore subacqueo. Rivedendo il film della giornata, non manca una sensazione di rammarico anche perché il sole – sono le quattro e mezza del pomeriggio – sta tramontando velocemente; la barca è vicina alla costa e fra poco si farà ritorno all’albergo.
Ad ogni modo, la gita a Tiran è un’esperienza piacevole, specie per chi non è un esperto snorkelista e si accontenta di trascorrere una giornata diversa rispetto alla solita routine della spiaggia, della piscina o dello shopping per le vie del centro di Sharm. Un’escursione, in definitiva, certamente unica per ammirare le bellezze e le particolarità del Mar Rosso: dalla barriera corallina, ai pesci colorati fino alla soffice spiaggia di un’isola deserta.
(18/11/09)