Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Spagna & Italia. Tavole rotonde e tavole mangerecce

Scherzi “non” a parte, sto diventando sempre più famoso nell’areopago degli scribi turistici. Un esempio? Se si parla di tavola non nego una certa praticaccia, ma si era sempre e solo trattato di deschi presidiati da piatti e bottiglie…

Impressioni monolinguistiche

Gazpacho, zuppa fredda a base di verdure crude
Gazpacho, zuppa fredda a base di verdure crude

Ma con ricordi troppo in là nel tempo e soprattutto eccessivamente autoreferenziali rischiavo di far scadere la Tavola Rotonda nel triste Amarcord di un rottamato aficionado alla Spagna. Dovevo volare più alto, ero ospite della Facoltà di Lingue, un omaggio allo spagnolo andava rivolto. Eccomi pertanto ricordare una recente cena in Ecuador con otto colleghi periodistas: un venezuelano, un ecuadoriano, un messicano, un argentino, un uruguaiano, un peruviano, una costaricana, un colombiano. Sedutisi a tavola tutti si misero a contarsela su senza problemi, grazie alla comune lingua madre spagnola-castigliana. Uno scambio culturale che in Europa avrebbe comportato i suoi problemi tra otto persone provenienti da differenti Paesi.

Ma la Tavola Rotonda stava sforando il tempo massimo senza che i miei “sguardi incrociati” (su ambo i Paesi perché ormai posso definirmi un ‘itagnolo’) avessero denunciato le diversità tra italiani e spagnoli.

Per finire con la tavola “imbandita”!

Un piatto di jamon pata negra
Un piatto di jamon pata negra

Ho subito provveduto a porre rimedio raccontando che agli spagnoli, in un bar italiano, dà fastidio dover pagare con anticipo una consumazione, quasi si trattasse di mancanza di fiducia nella ‘honradez’ di un ‘hidalgo’.

E parimenti girano loro le palle quando in un bar del Belpaese, prima di cena, devono strapagare una birretta (non accompagnata da ‘tapas’, che in Spagna si pagano a parte) solo perché in quel locale – ormai lo fan tutti – vige l’Happy Hour (demenziale usanza italiana in cui finisci pari solo se ti ingozzi di patatine e avanzi donati al bar dal ristorante vicino). A loro volta gli italici in Spagna non sopportano il formaggio servito come antipasto invece che a fine menu (ma si sa, ‘la buca l’è minga straca se la sa no de vaca’ …). E incacchiandosi di brutto se devono prendere il cibo (‘picar’) da un vassoio comune; pretendono che ‘lu magnare’ sia servito in un colpo solo nel ‘loro’ piatto, fisso e personale tra coltello e forchetta!

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Ma, come temevo, sono partito da una culturale Tavola Rotonda per approdare alle vicende mangerecce della tavola imbandita. Addio sogni di gloria.

(25/11/10)

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