Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Il Cammino di Sant’Agostino

Renato Ornaghi lavora in uno studio di ingegneria a cento metri dal Santuario delle Grazie, monastero francescano nei pressi del Parco di Monza…

Sant'Agostino
Sant’Agostino

…Ogni giorno fa una passeggiata fino alla chiesa, desiderando il pellegrinaggio a Compostella, senza trovare mai l’occasione per farlo. Allora, con iniziativa tutta brianzola, espande la passeggiata e inventa il cammino di Sant’Agostino, pellegrinaggio tra fede e natura nei venticinque santuari mariani disseminati nel profondo cuore della Brianza (camminodiagostino.splinder.com). Quattrocento chilometri da percorrere a piedi, per trovare la pace o l’illuminazione o chi per esse. Il Cammino è stato inaugurato il 17 maggio 2009, ma è come se ci fosse da più di millecinquecento anni, che è il tempo in cui visse Agostino, il quale mai vide queste chiese, giacché ai suoi tempi non esistevano. Il santo non c’entra molto con il percorso, se non per il fatto che la sua conversione avvenne a Cassago Brianza, dorato romitorio brianzolo dove era stato mandato dal grande Ambrogio nel 376 per riflettere sulle proprie ambizioni e sulla propria esistenza. L’idea di certo gli sarebbe piaciuta.

Una Madonna cittadina e un’altra “circolare”

La Madonna di San Calocero a Caslino d'Erba
La Madonna di San Calocero a Caslino d’Erba

Due mete svettano su tutte: La Madonna del Borgo e la Madonna di San Calocero. La Madonna del Borgo a Lissone è in pieno centro alla cittadina dei mobilifici, ma quando entri è come uscire dal mondo. È un nobile rifugio, inaspettato. La Madonna di San Calocero a Caslino d’Erba invece è una meraviglia del romanico che solo se raggiunta a piedi consente di carpirne la bellezza.

Questo cammino è diverso dagli altri perché, a differenza del pellegrinaggio classico che ha una partenza e un arrivo, è circolare. Finisce quando si arriva al punto di partenza. È un percorso intorno al proprio spirito, a disegnare una rosa, il cui gambo è un allungamento del cammino verso Milano. Ma è la rosa il fulcro, e percorrere i suoi petali in cerchio sembra non avere senso, ma è nel percorrerli che lo si trova. Parti alla fine del viaggio e quando l’hai concluso sei ancora al punto di partenza, ritrovando in modo proprio e figurato ciò che c’era all’inizio. Questo cammino per sua stessa struttura non è una fuga; è un ritorno. Se sei fortunato, torni al punto di partenza rigenerato, altrimenti è comunque una piacevole gita, che si può suddividere in varie tappe da fare in diversi momenti.

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Camminare tra fili d’erba e frati gioiosi

Il Cammino di Sant'Agostino

L’unico altro pellegrinaggio a struttura circolare è quello di Shikoku Henro, in Giappone. I brianzoli sono molto giapponesi. Lavoro, onore, parola, la stretta di mano che sancisce in modo definitivo un accordo. Antiche virtù brianzole che sarebbe tempo di riscoprire.

Il cammino serve per pensare, per rivedere la propria vita, per prendere una decisione importante o anche per cambiare prospettiva in modo temporaneo. Andare a piedi verso l’orizzonte dopo un trauma, una malattia o un brutto momento è una purificazione, un lavacro; e poter camminare di nuovo sulle proprie gambe è un buon modo di rientrare nella vita.

Se credete, andate. Se la fede è distante, provate ugualmente. Andando a piedi avrete occasione di riscoprire i fili d’erba, il paesaggio, la gioia dei frati che vi vedono arrivare, la calma, l’attesa, il rumore dei passi e molte altre cose che fanno bene alla salute. (26/11/10)

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