Giovedì 16 Maggio 2024 - Anno XXII

Predappio, “Caput (politica) Mundi”

Non si può negare la densità di personaggi storici che nacquero nella cittadina romagnola. Il più noto è Mussolini, ma a solleticare la voglia di tornare nei luoghi del padre del ‘Fasismo’ è la storia del suo babbo, il fabbro ‘Sandrein’, focoso politico che più a sinistra di così non si può

La casa natale di Benito Mussolini a Predappio
La casa natale di Benito Mussolini a Predappio

Qualcuno può pensare che amo scherzare, o a una provocazione, ma io (facendomi pure forte di una laurea in Scienze Politiche) affermo che politicamente parlando Predappio può essere definita una sorta di capitale mondiale o comunque “la più prolifera località del mondo” per quanto concerne la “densità” (beninteso rapportata alla popolazione e delle dimensioni del comune) di personaggi storici che lì nacquero. E che personaggi! Ben due primi ministri del XX secolo, nati a Predappio a breve distanza di tempo: il democristiano Adone Zoli e il cav. Benito Mussolini. Quest’ultimo, poi, per non correre rischi di ribaltoni e mozioni di sfiducia pensò bene di creare il Fasismo (da queste parti si dice così, non è ancora nato il romagnolo che pronunci correttamente parole con ‘sci’ o ‘sce’ o il francese “Je”), grazie al quale campò abbastanza anni per poter costruire quel po’ po’ di monumentali edifici che tuttora si visitano a contorno della sua casa natale.

Alessandro Mussolini il “rosso”

Busto di Alessandro Mussolini
Busto di Alessandro Mussolini

E se vogliamo, Predappio – fosse solo per vantare di aver generato rappresentanti dell’intero ‘arco costituzionale’ – di politici ne espresse anche un terzo (per non parlare di tanti altri politici minori, in Romagna, si sa, la ‘pulètica’ è nell’aria e la respiri dalla nascita), ancorchè meno illustre dei due sullodati Premier. Prima del “centrista” Zoli e del (si fa per dire) “destrorso” Mussolini, Predappio visse infatti le gesta di un altro Mussolini, Alessandro, babbo (in Romagna non esiste la parola padre) di Benito e focoso politico che più “a sinistra” di così non si può. E di “Sandrein”, Vittorio Emiliani (pure lui predappiese, imparentato con i Mussolini) ha recentemente scritto una biografia (Il fabbro di Predappio, Il Mulino) così coinvolgente e avvincente da spingermi – appena terminatane la lettura – a tornare a nella cittadina cullata dalle dolci colline appenniniche.

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Svolta a destra

Benito Mussolini
Benito Mussolini

A rivedere in loco, direbbero gli yankees ‘on the spot’, i luoghi dove il fabbro e babbo del duce (forgiatore del più caduco impero della Storia, proclamato nel ’36 meno di 4 anni dopo se l’erano in gran parte già ricuccato gli stramaledetti albionuici) sognò nobili non meno che quasi irrealizzabili ideali, prima anarcoidi eppoi socialisti. E sulle prime Mussolini senior tirò su bene il ‘burdèl’ Benito. Che, poi, però, visto che con quelli di sinistra si spendeva tutto il tempo a litigare e a leticare e non se ne trovava mai per quagliare, combinare qualcosa, pensò bene compiere una decisa svolta a destra per andare a cuccare il potere (secondo Emiliani il suo unico obbiettivo, poco gli fregava come e con chi ottenerlo).

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