Piste bellissime e silenziose. Lunghi tracciati di neve in mezzo ai boschi, pendenza di tutto rispetto, funivie poco affollate. Le destinazioni che meno sono sotto i riflettori, nella stagione degli sport invernali, regalano sorprese inaspettate ai visitatori. Sono luoghi poco conosciuti al grande pubblico, con piste classificate rosse, impegnative come fossero nere. Il panorama delle vette che li circondano è spesso magnifico. Sono più rari sponsor e spazi promozionali dove si testano gli sci, vengono offerti pane e nutella e il pubblico viene bombardato da una musica ad alto volume che ricorda, a dire il vero, più un ambiente metropolitano che la montagna. Chi ama sciare potrebbe apprezzare come un’esperienza insolita ritrovarsi, allora, nei pressi del Monte Rosa, sulla pista La Meccia, sulla pista Laghetto in val Zondana o ancora all’Alpe Ciamporino, a San Domenico, al Lusentino, a Domobianca, o nella svizzera Airolo.
Località minori. Istruzioni per l’uso
La neve generosa degli ultimi mesi ha permesso l’apertura della maggior parte degli impianti e, meteo permettendo, nelle prossime settimane le occasioni di sciare saranno numerose. Una telefonata per controllare, la mattina stessa, lo stato delle piste, basterà a organizzarsi la giornata, ma per andare nei comprensori meno congestionati bisognerà attrezzarsi di spirito. Nelle destinazioni “vip”, il servizio di noleggio sci è curatissimo e professionale. Nei posti piccoli, a volte noleggiano gli sci ma finiscono le racchette – fatto realmente accaduto -. Sugli impianti moderni, lo skipass è magnetico, le seggiovie scorrono lente e comode, con sedile imbottito. Altrove, spesso lo skipass si appende al classico cordoncino; le seggiovie assomigliano alle panchine di un parco e si muovono in modo brusco e veloce, tanto che sedersi è una prova di prontezza di riflessi. Il punto di forza di questi impianti è il costo, finalmente non proibitivo.
Dove si allena la nazionale
Tra i luoghi degni di nota Domobianca, appena sopra Domodossola, in Piemonte, vanta piste adatte a divertire gli sciatori più esperti, sulle quali, talvolta, si allena la nazionale italiana. Al Lusentino – così viene chiamato dagli avventori locali, dal nome dell’Alpe – la definizione delle difficoltà delle piste non deve confondere: la “nera” più ambita è il muro Torcelli, lunga 1 chilometro e mezzo, ma ci sono tracciati considerati di media difficoltà con una pendenza decisa, gobbe e tratti che possono essere anche gelati, da non sottovalutare. Domobianca rinnova la tradizione delle sciate in notturna: da gennaio, ogni venerdì dalle 19 alle 22.
Sempre in val d’Ossola, a circa 11 chilometri da Varzo, il comprensorio San Domenico ha aperto tutte le piste, un discreto numero di rosse e nere, con pendenze che arrivano a superare i 28 gradi. Si scia lungo 21 chilometri, per un dislivello di oltre 1100 metri, dai 1420 metri del primo impianto sino a 2325 metri. San Domenico ha ricevuto, dal comitato internazionale di sci FIS, l’omologazione per l’organizzazione di gare internazionali di discipline veloci, discesa libera e super G.