Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Mantova: a Pasqua Sacri Vasi e Sacro Graal

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La Pasqua nella città di Virgilio è un intreccio complesso e affascinante di fede e di reliquie del Sangue di Gesù. Sacri Vasi e Sacro Graal, la storia e la leggenda si intrecciano, attraverso frammentazioni, donazioni e personaggi di rilievo

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Vasi Sacri

La Pasqua nella città di Virgilio è un intreccio complesso e affascinante di fede e di reliquie del Sangue di Gesù. L’Ostensione dei Sacri Vasi si ripete ogni anno. Fede, leggenda, storia e arte si intrecciano nella settimana della passione sino a Pasqua. Si può infatti percorrere il centro storico, alla scoperta dei simboli della tradizione cristiana.

Mantova offre un vero e proprio itinerario del culto pasquale. Comincia proprio con la ripresentazione ai fedeli della più sacra delle reliquie, il sangue di Cristo.
La tradizione e il culto affondano qui le loro radici da tempi lontanissimi. Sin dai primordi del cristianesimo, quando furono raccolte le gocce sgorgate dal costato di Gesù in croce. A Mantova si venerano ancor oggi le reliquie dei Sacri Vasi. Una storia affascinante che merita un pellegrinaggio religioso e insieme una visita storico-artistica.

Longino, da carnefice a martire
S. Andrea, cupola del Podestà Foto di TONI LODIGIANI
S. Andrea, cupola del Podestà Foto di Toni Lodigiani

Il rito dell’Ostensione si celebra al pomeriggio del Venerdì Santo. L’apertura dei forzieri che contengono i Sacri  Vasi è una cerimonia complessa che coinvolge Autorità civili e religiose. Entrambi custodi delle chiavi. Per tradizione si alternano nell’inserire le chiavi nelle numerose serrature fino all’apertura dell’urna.
Poi i Sacri Vasi vengono portati nella Basilica. Prima vengono presentati al culto dei fedeli sull’altare maggiore, quindi portati in processione dal Vescovo la sera lungo le vie del centro storico.

I Vasi contengono gocce di sangue divino misto a terra. La sacra reliquia si narra fosse stata portata a Mantova da San Longino. Il soldato romano che, come riferiscono i Vangeli, finì con una lancia Gesù sul Calvario. La leggenda vuole che Longino si convertì e, raccolto il sangue del Redentore, partì per testimoniare gli eventi e la parola del Signore. Giunto a Mantova, nascose qui la preziosa reliquia nell’orto dello “Spedale del Pellegrino”. Lo stesso luogo dove lui stesso fu poi sepolto dopo il martirio.

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Basilica di Sant’Andrea e i Sacri Vasi
Vasi Sacri Mantova-Basilica-di-Sant-Andrea
Basilica di Sant’Andrea interno

L’attuale Basilica di Sant’Andrea fu costruita su progetto di Leon Battista Alberti nel 1472 per custodire degnamente i Sacri Vasi. A pochi anni di distanza fu ritrovata nella chiesa di San Paolo la porzione di Reliquia nascosta durante l’invasione degli Ungari nel 923.
Così il Sacro Sangue di Gesù dal 1500 venne custodito all’interno dei due Vasi realizzati da Nicolò da Milano su disegno del Bernini, che nel 1848 furono trafugati dall’esercito austriaco. La Reliquia venne infine ripristinata con le porzioni nascoste.

In San Lorenzo, la leggenda del Sacro Graal
La Torre dell'Orologio, accanto la Rotonda di San Lorenzo
La Torre dell’Orologio, accanto la Rotonda di San Lorenzo

La Basilica è uno dei più affascinanti edifici religiosi del Rinascimento. Ricca di opere di pregio di grandi maestri come il Mantegna, che qui ha il suo sepolcro. Ma anche Correggio e Giulio Romano, oltre ad affreschi del XVI e XVIII sec.
Il percorso della Passione attraverso Mantova procede conducendo a una visita alla Rotonda di San Lorenzo. La più antica del luogo. Costruita nel cuore medievale, su modello di quella del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Tra gli affreschi dell’abside c’è la Crocifissione.

La chiesa, molto suggestiva, è collegata da elementi simbolici e tradizionali alla leggenda del sacro Graal, del quale proprio San Lorenzo sarebbe stato uno dei primi custodi.

Una Reliquia molto ambita, da Papi e Imperatori

Sacri Vasi Basilica di Sant'Andrea
Basilica di Sant’Andrea

Le Coppe, conservate nella cripta sottostante la Basilica di Sant’Andrea, sono opera di Giovanni Bellezza. A commissionarle nel 1876 fu l’Imperatore Francesco Giuseppe per sostituire quelle originali, trafugate. Se i Sacri vasi sono recenti, la Sacra Reliquia è stata conservata grazie al ripetuto e prudente frazionamento nel corso dei secoli.
Papa Leone III, che per primo dichiarò autentica la Reliquia, ne donò infatti una piccola parte all’Imperatore Carlo Magno, che la fece deporre nella Cappella Reale a Parigi.
Durante le invasioni degli Ungari del 923, si provvide a dividere nuovamente e segretamente la Sacra Terra, conservandone una parte nella Chiesa di San Paolo, contigua alla Cattedrale, e l’altra all’interno di due vasi di cristallo, seppellendoli nell’orto dell’oratorio dedicato al Sangue di Cristo.

Si narra che un’apparizione dell’Apostolo Andrea, nel 1048, portò al ritrovamento, dopo il quale vennero costruiti una chiesa e un monastero proprio per conservare il sacro reperto. Papi e Imperatori da allora diedero avvio a pellegrinaggi per rendere omaggio alla Reliquia.
Nell’anno Mille sia papa Leone IX che l’imperatore Enrico III ne ricevettero in dono una minuscola porzione: il monarca tedesco la portò infine a Weingarten in Germania, ove ancor oggi è conservata. La storia legata alla Reliquia racconta poi che Papa Pio II° Piccolomini, malato, fu risanato dopo un pellegrinaggio al Sacro Sangue.

Opere pittoriche dedicate ai Sacri Vasi
Il Duomo in Piazza Sordello
Il Duomo in Piazza Sordello

Anche il Museo Diocesano fa parte integrante del percorso tematico ideale di fede e arte mantovana. Il tesoro della cattedrale è attualmente raccolto nel Museo Diocesano “Francesco Gonzaga” che riunisce numerosi e pregiati oggetti di arte sacra.
Nella raccolta, sono numerosi i dipinti ispirati ai Vasi Sacri, a partire da una Miniatura del 1360 dell’Inventio del Preziosissimo Sangue, per proseguire, cronologicamente, con un olio cinquecentesco intitolato “Il preziosissimo Sangue con Sant’Andrea e San Logino” del XVI secolo, oltre al “Gonfalone della Compagnia del Santissimo Sangue” di Antonio Brunetti, risalente a fine Settecento.

Il circuito tematico pasquale prosegue con una visita al Duomo, costruzione rinascimentale fondata su edifici preesistenti. L’interno riflette un disegno di Giulio Romano e custodisce varie opere d’arte e reperti dal IV secolo in poi. La Cattedrale conserva anche il corpo di S. Anselmo, patrono della città, monaco che si ispirava al vangelo primordiale.

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