Comparsa improvvisamente dal nulla, ora è dappertutto. Viene usata di continuo, in settori vari e negli ambienti più diversi. Anche da chi non ne conosce la definizione. “Crossover” è la parola culto del momento. Dalla musica alla letteratura, passando per telefilm, auto, cucina, il crossover è entrato nel linguaggio, nelle case, nelle nostre vite.
Nella letteratura sembra che il fenomeno sia nato con il successo di Harry Potter. Ma c’è chi sostiene che è sempre esistita una narrativa, creata per i bambini, che piace agli adulti. Da “L’isola del tesoro” a “Alice nel paese delle meraviglie”, per fare qualche esempio.
Crossover, che passione!
Nelle automobili il crossover ha un significato e una ragione di essere più precisa, indiscutibilmente legata a problemi di mercato. Un auto crossover è destinata a un pubblico più vasto. Con le prestazioni di un SUV e l’aspetto di una berlina da città, soddisfa famiglie e avventurosi.
Nella musica leggera e in particolare nel rock, pare che il crossover sia nato con il rock stesso, ma non sia stato subito individuato come tale. Quanto alla cucina crossover, c’è chi non la distingue da quella fusion, pensando a un mix di cucine e di sapori e chi, e sono i puristi, definisce crossover piatti realizzati con varianti e incroci di stili. A Londra, nella zona di Notting Hill, ci sono due o tre locali che ribadiscono il concetto.
Nel cinema, o meglio nei telefilm, crossover significa trasferire personaggi di una serie in un’altra. E gli Stati Uniti sono maestri in questo. (28/04/2011)
