Martedì 30 Aprile 2024 - Anno XXII

No Ruote, No Parti

Dagli anni ’50 le rotelle sono entrate nella vita degli italiani per muovere carrelli, tavoli, librerie e valigie che dalle ruote non possono più prescindere

No Ruote, No Parti

In principio fu il carrello. Riadattato da quello di ospedali, collegi, comunità, il tavolino con ruote entra nelle case borghesi negli anni Cinquanta.

Lo spinge la signora aiutata dalla cameriera con le tazze del té. È in un angolo del soggiorno, con bicchieri e alcolici per il bar a vista negli anni Sessanta.

Ora è un po’ scomparso; la sua funzione è cambiata e comunque non è più l’unico in casa a esibire le ruote. Le hanno le librerie, i porta vasi, i tavoli bassi, i divani, le poltrone, i tavoli da pranzo, gli armadi, le cassettiere, le lampade, i letti. Le dimensioni delle ruote variano da piccole, seminascoste, a grandi, anche con pneumatici.

Ruote sui ponti veneziani

Tavolo in vetro con ruote di Gae Aulenti per Fontana Arte
Tavolo in vetro con ruote di Gae Aulenti per Fontana Arte

Negli scaffali e nei mobili contenitori Ikea sono funzionali, ideali per il target d’acquisto: per trovare spazio in un ambiente piccolo, per facilitare le pulizie.

Più che di praticità, seguiva un preciso canone estetico il primo tavolo in vetro con ruote di Gae Aulenti per Fontana Arte. Uscito nel 1980, è stato riprodotto quest’anno in quattrocento pezzi, numerati e firmati dall’architetto, per celebrare i trent’anni dell’azienda ed è in vendita a 1200 euro nei negozi Fontana Arte.

Dalla casa al viaggio. Dalla valigia con ruote ormai non si può prescindere. Anche se in molte situazioni si rivela non solo inutile, ma dannosa. A Venezia per esempio. C’è da chiedersi se l’idea di lasciare per sei mesi i ponti “pedanati” per la VeniceMarathon dei disabili, sia davvero solo per facilitare la vita a chi è in carrozzella e alle mamme con carrozzine…

(11/11/10)

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