Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Pechino, un sogno… Ma occhi aperti!

Pechino riesce a stregare migliaia di visitatori ogni anno con il suo fascino da città orientale e l’atmosfera cosmopolita; nonostante le antiche tradizioni e la squisita ospitalità siano profondamente radicate nell’animo degli abitanti, l’elegante connubio tra Oriente e Occidente non manca di stupire con la sua magia (prima parte)

Pechino, un sogno... Ma occhi aperti!

Dopo un viaggio a lungo pianificato, il mio compagno e io arriviamo nella capitale nel cuore del freddo inverno pechinese, quando le temperature raggiungono anche i meno venti gradi; la città è ancora coperta dal bianco dell’ultima nevicata e, contrariamente a quanto mi aspettavo, tutto sembra tacere. I passanti sussurrano tra di loro mentre al lato del marciapiede qualche motorino elettrico si fa strada inosservato, perfino il traffico scorre fluido e ordinato grazie a zelanti ausiliari coperti da capo a piedi. Il tutto sembra confermare la percezione di atmosfera ovattata che avevo avuto guardando curiosa dai finestrini dell’aereo prima dell’atterraggio e la conseguente sensazione di pace che mi aveva pervasa; ma l’abito non fa il monaco, e giorno per giorno ho capito a mie spese la verità che questo detto nasconde.

Il turista come preda

Aeroporto di Tianjin
Aeroporto di Tianjin

Dopo avere recuperato i bagagli all’aeroporto di Tianjin, circa 150 chilometri dalla capitale, notiamo di essere gli unici stranieri sbarcati; mentre cerchiamo di orientarci tra incomprensibili scritte che dovrebbero indicare l’uscita, veniamo presi di mira da un supposto tassista, che brandendo il cellulare indica la cifra di 600 yuan, circa 70 euro, che capiamo essere la somma necessaria per arrivare a Pechino. Con un inglese inesistente ci fa capire che lui guida veloce, e ci ostacola nel raggiungere l’uscita, dove più tardi troveremo dei bus che offrono lo stesso servizio a circa 20 yuan; nel frattempo decidiamo di convertire i dollari americani che abbiamo con noi in moneta locale, ma guardando il tabellone con i tassi di cambio non riusciamo ad orientarci tra i caratteri cinesi. Chiediamo dunque all’impiegato, il quale sembra voler dire che un dollaro vale 60 yuan, e che la loro commissione è di 50; pensando di pagare meno di un dollaro accettiamo, per poi scoprire di avere pagato una commissione totale di otto dollari sulla cifra cambiata, dato che un dollaro vale circa 6,5 yuan.

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Alla scoperta della città

Pechino, un sogno... Ma occhi aperti!

Lasciati i bagagli in camera, presi da un rinnovato entusiasmo usciamo subito a vedere il centro, che ci lascia a bocca aperta con le sue mille luci e colori, i centri commerciali tanto grandi da sembrare città satelliti, decine di bancarelle che vendono ogni tipo di pietanza il cui profumo appaga l’olfatto e noi ci perdiamo tra noodles, la tipica pasta di riso, dumplings, delle specie di ravioli con molti tipi di ripieno, spiedini di pesce, carne, riso, dolci e dell’ottima frutta caramellata. Mentre camminiamo si avvicinano due ragazze del posto, che ci salutano timidamente; non appena rispondiamo, i loro occhi si illuminano ed inizia una conversazione in inglese, ci chiedono da dove veniamo e diventano ogni minuto più spigliate, sembrano addirittura essere esperte della geografia italiana così come del cibo e di molti aspetti della vita occidentale.

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