Signori, in carrozza…
Camminando verso l’albergo cerchiamo di non farci prendere dalla rabbia, ci diciamo che sono gli inconvenienti che possono capitare in viaggio e veniamo rallegrati dai colori delle bancarelle. Non soddisfatti della cena decidiamo di provare uno spiedino di frutta, ma prima chiediamo il prezzo tanto per essere sicuri: 5 yuan. Ce ne viene dato uno, e al momento di pagare la somma triplica ed arriva a 15 yuan, circa due euro, perché “Quello spiedino è più grande”. Paghiamo e ce ne andiamo, contenti almeno del fatto che fosse buono. Come api sul miele (o meglio, sul caramello), nel giro di cinque minuti due coppie di ragazze si offrono di portarci a cena o a bere il tè in un posto che conoscono loro. Soffocando i primi istinti violenti decidiamo di ignorarle.
La febbre degli acquisti
Ancora pieni di energie, decidiamo di andare a vedere uno dei mercati tanto consigliati dalle guide, e ne troviamo uno a pochi chilometri dall’hotel; camminiamo per quasi tre quarti d’ora e a cento metri dall’entrata veniamo fermati da un taxi che ci chiede insistentemente dove stiamo andando. Quando glielo diciamo dice che ci può portare lui e che però è lontano. Dopo due passi, attraversiamo la strada e ci siamo! Dopo esserci persi tra le bancarelle e dopo essere stati letteralmente strattonati dai commercianti che ti fermano e non ti lasciano superare il confine con il “negozio” successivo, assistiamo a una contrattazione esemplare: la commerciante chiede 580 yuan, circa sessantaquattro euro, per una polo che a suo dire è di seta e di ottima qualità, mentre l’acquirente sostiene di avere acquistato merce identica pochi giorni prima e di averla pagata pochissimo. Alcune ragazze lo incitano con un “You can have it for 40 yuan”, dicendogli quindi di insistere e portare il prezzo a 40, circa tre euro e mezzo. Il tutto si conclude a 35 yuan, meno di un decimo del prezzo di partenza, con la proprietaria che indica la cifra per mezzo di una calcolatrice nascosta agli altri clienti che stanno comprando a prezzo più elevato.
Iniziamo a scherzare con uno dei venditori, un ragazzo simpatico di una trentina d’anni, il quale ci dice che i prezzi d’acquisto sono aumentati anche per loro; dopo qualche minuto si scioglie e ci rivela il vero costo al dettaglio, bassissimo in confronto ai prezzi di partenza richiesti. È anche vero però che bisogna contrattare in maniera intelligente, impossibile avere prezzi stracciati su molta merce di buona qualità. Ci mette in guardia, inoltre, dal comprare cellulari o prodotti elettronici, perché smetterebbero di funzionare dopo tre mesi, sei se siamo fortunati.