di Antonella Fiorito
Sono bellissime le coste di Favignana, basse e frastagliate, ricche di profonde incisioni, cavità, calette, grotte, antri e insenature spesso raggiungibili solo via mare e, naturalmente, il mare cristallino di un blu indescrivibile, con i suoi fondali straordinari ricchi di banchi di corallo rosso. La sua forma ricorda quella di una farfalla con le ali spiegate che gioca con le onde del mare, un mare che offre un paradiso tutto da scoprire. E tanto verde, anche se a prima vista l’isola può sembrare arida basta addentrarsi nell’interno per scoprire un’inaspettata vegetazione e vaste estensioni ricoperte da cardi, fichidindia, capperi, agave, timo, salvia, rosmarino che qua e là si affacciano non solo dalla sua campagn
Favignana, prelibatezze per il palato…
Interessanti sono anche le escursioni alle grotte. Il lato ovest della montagna scende verso il mare formando suggestive insenature. In estate, quando il mare è buono, al porto, i pescatori si offrono di portare i turisti, alla scoperta delle più belle: la Grotta Azzurra, la Grotta dei Sospiri che d’inverno fa sentire i suoi lamenti, e la Grotta degli Innamorati, per le due rocce identiche e affiancate sulla parete di fondo.
Che dire delle prelibatezze gastronomiche favignanesi? Non avrete che l’imbarazzo della scelta: specialità a base di tonno, squisite melanzane, pasta con le sarde al finocchietto selvatico, antipasti di ricci, patelle, cous cous di pesce ecc. A concludere la girandola di specialità, spesso arricchite da un tocco spagnolo o arabo, troviamo i meravigliosi dolci tipici della pasticceria siciliana. (29/09/2011)
Un itinerario in bici sull’isola
Favignana si estende per 20 chilometri quadrati e vanta 33 chilometri di coste; l’isola è solcata da numerose strade pianeggianti ed è perciò perfetta da girare in bici. Ecco un itinerario per coloro che decidessero di andare a visitare quest’isola. Il primo giorno partite alla scoperta del centro abitato di Favignana che si trova vicino al piccolo porto, situato in una baia dominata dal Forte di Santa Caterina (oggi presidio militare), in cima all’omonimo monte. Antica postazione di avvistamento saracena, riedificata dal re normanno Ruggero II e in seguito ingrandita, fu utilizzato in epoca borbonica come carcere (1794-1860). Il paese si sviluppa intorno a due piazze: piazza Europa e piazza Madrice, collegate dalla via principale, meta del passeggio serale. A nord-est del centro abitato, la zona di S. Nicola (alle spalle del cimitero) nasconde un’area che porta i segni del tempo passato ma che purtroppo è ancora in mano a privati e quindi pressoché impossibile da visitare.
La Tonnara
Il centro storico è caratterizzato da due edifici che ricordano ambedue i Florio, l’importante famiglia di Marsala che a Favignana ha favorito lo sviluppo della pesca al tonno: alle spalle del porto Palazzo Florio, edificato nel 1876, dall’architetto palermitano Giuseppe Damiani Almeyda, fu abitata dalla famiglia Florio durante i periodi della stagione della mattanza e, in fondo alla baia sulla destra, l’ottocentesca Tonnara, la più grande del Mediterraneo, legata all’antico rito della mattanza, la pesca dei tonni.
Procedete poi per Piazza Europa dove si trova il Comune, la sede dell’Area Marina Protetta e la statua di Ignazio Florio per passeggiare tra le piccole “viuzze” piene di odori, di colori, di gente che chiacchiera seduta davanti al bar o alla porta di casa mentre i più piccoli giocano nei cortili.
Il tour continua in scooter o in bus
E’ il momento di noleggiare una mountain bike: al porto troverete molti negozi di bici-noleggio. Lasciate alle vostre spalle lo stabilimento della Tonnara, pedalate fino a 300 metri alla scoperta della macchia mediterranea e del forte di Santa Caterina (302 m s.l.m.); potete lasciare la bici e proseguire a piedi lungo un sentiero che porta direttamente al presidio dove si gode di un panorama mozzafiato. Il forte fu costruito su una preesistente torre di avvistamento saracena da Ruggero II il Normanno, poi nel 1655 fu ulteriormente fortificato dagli aragonesi e la sua funzione di carcere iniziò con i Borboni nel 1794 inviandovi i patrioti dei vari moti insurrezionali.
Ritornate sulle bici e continuate il vostro percorso passando per una strada sterrata che vi porta verso Punta Campana (m 295), Portella del Cervo, Punta Grosso (m 252) in un susseguirsi di rocce carsiche. I giorni seguenti dedicateli al perimetro esterno dell’isola con le alte scogliere, gli isolotti e le cale che si snodano lungo la costa frastagliata che potrete raggiungere tramite strade in parte asfaltate, percorribili anche in bicicletta. Chi non ha voglia di pedalare può noleggiare uno scooter o spostarsi con i bus che fanno la spola tra le diverse cale e spiagge abbastanza di frequente.
Inforcata quindi la vostra bicicletta si parte di buon mattino dal porto. Oltrepassato il porto e la spiaggia su cui si affaccia (frequentata per lo più da turisti in gita giornaliera) in pochi minuti arriverete all’azzurro incantevole del mare di Calamone e non resisterete alla tentazione del primo bagno in quell’acqua trasparente. Proseguimento per “Punta San Nicola”: il tragitto proposto in questo itinerario percorre, per la maggior parte su strada asfaltata (ma anche sui tratti sterrati una bici normale, non da corsa, va bene) toccando alcune spiagge e calette molto suggestive come cala Rossa e cala Azzura, Cala Rotonda, Cala Stornello, protetta dai piccoli isolotti del Prevedo, Galera e Galeotta. I fondali costieri sono rocciosi tranne che nella parte meridionale e orientale della Piana. A un certo punto la strada si biforca a un bivio segnato da una gran croce eretta nel 1857dai Padri Sales e porta, prendendo a sinistra, al cimitero dove sorge la chiesa del Crocifisso, costruita nel 1820 ma la cui origine risale al 1402. Il cimitero di Favignana sorge su una antichissima necropoli, intorno alla quale si estendeva una vasta città ipogea: nelle grotte la vita si perpetuò dalla preistoria paleolitica fino a tutto il 1700 con stili, culti e usanze.
Il tufo e i suoi “giochi” di forme e colore
Attraverso un piccolo sentiero, bicicletta alla mano, si prosegue a piedi per raggiungere la costiera di Cavallo e Torretta. Sosta presso la nota Cala Rossa dove i più coraggiosi potranno fare il bagno: i più coraggiosi perché è un po’ difficile da raggiungere in quanto si deve scendere praticamente dentro una cava di tufo ma vi assicuro ne vale la pena visto che il paesaggio e il mare sono fantastici. Continuazione per Punta San Vituzzo e la Cala del Bue Marino, antico rifugio della foca monaca e meta ideale se pratichiamo diving. Il nostro percorso prosegue verso Cala Azzurra, piccola baia sabbiosa dall’incantevole fondale rosa, Punta Fanfalo e l’ampia spiaggia del Lido Burrone. In quest’ arco di sabbia di tufo bianca dove l’acqua è sempre limpidissima, ideale per riposarsi dopo una lunga pedalata e dove si possono ammirare i giochi di luce della Grotta Perciata.
L’aspetto più singolare di questi luoghi è che sono zone di estrazione del tufo, e qui le cave si sviluppano in grandi e misteriosi cunicoli esplorabili solo se si è dotati di una torcia. Da vedere, le diverse cave di tufo di cui è costellata l’isola. I primi a estrarre il bianco materiale furono i romani ma gli estrattori si susseguirono nei secoli. Ora Favignana ha una serie di giardini ipogei ricavati all’interno delle antiche cave, abbelliscono le case isolane e sono ambiente ideale per aranci, limoni, erbe aromatiche ed enormi piante di capperi. Le vecchie cave hanno lasciato anche spettacolari faraglioni squadrati e piscine di scavo che inondate dall’acqua assumono l’aspetto di un quadro di Mondrian. L’insieme è affascinante e contribuisce a rendere unica quest’isola.
In barca con i pescatori
Superata Punta Longa e Marasolo, proseguite verso la galleria passando sulla panoramica percorribile solo in bici e chiusa alle auto e a Cala Monaci. Dopo una lunga pedalata si arriva a Cala rotonda (e lo è davvero! La cala ha pure un curioso anello celeste nel centro). I colori in queste cale sono un po’ meno intensi che al Bue Marino e a Cala Rossa ma lo scenario è ugualmente incantevole e la limpidezza dell’acqua è straordinaria. E da anni merita le tre bandiere blu di Legambiente.
Dopo un bel bagno partenza con le bici lungo strade asfaltate e sterrate, in leggera pendenza, per le calette che si trovano nella parte occidentale dell’isola. Le tappe sono: Punta Cala Rotonda, Punta Cala Grande, Punta Sottile arricchita da un suggestivo faro; proseguite poi fino alle colonie di gabbiani di Punta Ferro (punto di partenza per gli amanti delle immersioni) per arrivare a Punta Faraglione, propaggine settentrionale dell’isola, dove potrete visitare la piccola ma suggestiva Grotta delle Uccerìe. Se potete, vi consiglio anche di fare un giro in barca: è possibile prenotare un’escursione con i pescatori dell’isola, che vi porteranno in giro per la costa più o meno dalle 10 di mattina alle 6 del pomeriggio (gli orari sono diversi a seconda delle barche e del giro che si decide di fare) con soste alle cale per fare un bagno, e poi pranzo a base del pesce pescato nel corso della navigazione. I prezzi sono ragionevoli. In alternativa è possibile fare delle escursioni in mare in barca a vela: i costi sono un po’ più elevati ma a bordo c’è un istruttore che vi darà lezioni di vela e ve la farà anche guidare per un piccolo tratto.
A proposito di vela, l’isola siciliana è il paradiso degli appassionati lupi di mare e sempre più numerosi sono gli eventi sportivi e internazionali (come le regate dell’America’s Cup) e la Targa Florio organizzata Dal Favignan Yacht Club a maggio e settembre.