Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Moto d’epoca sul circuito di Magny Cours

La Bol d’Or Classic, gara su due ruote costruite tra il 1970 e il 1980, vista con gli occhi dei protagonisti. Una squadra di partecipanti italiani, piloti dilettanti ma con un ottimo risultato di gara, racconta l’edizione del 10 e 11 settembre scorso

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Il 10 e 11 settembre 2011 il team Magni Experience, con i piloti Massimo Peronetti e Matteo Stella e una moto MAGNI motorizzata Guzzi, partecipa alla gara Bol d’Or Classic, sul circuito di Magny Cours, a Nevers, in Francia. Peronetti e Stella sono piloti molto abili, appassionati anche se non professionisti. La moto, realizzata con telai Magni e motore Guzzi, è di poco più giovane di quanto richiesto dal regolamento, che prevede veicoli costruiti nel decennio 1970-1980 e solo per questo motivo il team partecipa fuori classifica. I risultati della due giorni di corse sono una sorpresa: un settimo posto in posizione assoluta, come raccontano i piloti e gli amici che li hanno accompagnani a Nevers…E’ notte fonda quando arriviamo davanti ai cancelli del circuito di Magny Cours. Siamo due camper affittati, un furgone e un’auto. Si avvicina, incuriosito e assonato, l’uomo della security alla porta dell’autrodomo. Irrompe Pero – (Massimo Peronetti, ndr) dal finestrino: “Siamo il numero 73, ci faccia entrare! Oscar, il manager, tira fuori una mail stampata con inchiostro a pompa… mentre gliela sventola con energica veemenza sotto il naso, l’omino, con un’espressione da “da dove arrivano ‘sti sanspapier?”, ci invita ad accomodarci nei prati… I cancelli aprono domani mattina. Ci accampiamo nella notte, buia come il fondo di un pozzo in un prato fuori dal circuito. Birra e risate ci cullano nella vigilia di quel che sarà un week end di incredibili emozioni. Il paddok la mattina ci appare come una bolgia infernale,un posto surreale, con moto incredibili e personaggi altrettanto eccentrici. Il Bol D’or Classic è una gara dove se la moto è passione, lo è all’ennesima potenza. Noi ci sentiamo subito a casa.

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In attesa della gara

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I nostri vicini di paddok, prima ancora di sistemare le moto, scaricano mezza foresta delle Ardenne per una bella grigliata. Quanto a noi, prima cosa il frigo per le birre! Attorno, rottami e cimeli, piloti professionisti e gente da bar, meccanici in tuta e altri in bermuda, camper, tende, moto classiche da ogni dove, bancarelle di giubbini in pelle, tutto mischiato in quella fantastica atmosfera da endurance francese che fa tanto joe bar ! Giovanni e Marco scaricano la moto nel box n.31.. e’ bellissima, rossa e filante con le teste del “v” guzzi appena fuori dalle carene, sella stretta e cupolino a goccia. Nel box i cuori battono forte. Giovanni Magni è il figlio del mitico Arturo, responsabile del reparto corse MV AGUSTA negli anni in cui Agostini, Surtees, Hailwood, Ubbiali vincevano tutto quel che si poteva vincere. Giovanni era poco più di un bambino e, quando la Mv si ritira, fonda con il padre la mitica ditta Magni Experience, producendo telai per svariate moto ma soprattutto per Guzzi…E’ con una di queste moto che siamo qui a correre oggi! Marco è il meccanico, capomeccanico da quindici anni nel mondiale superbike, amico di sempre, l’unico vero professionista in una banda di dilettanti, i quali, peraltro, alla professionalità sopperiscono con grinta, determinazione e pazzia a volontà! Venerdì prove libere, i ragazzi si mettono le tute, la giornata è bellissima, il cielo è cobalto e l’aria della mattina li sfiora appena mentre i loro stomaci si rivoltano, eh si, latte e birra non è una colazione da furboni..ma non sarebbe stato diverso altrimenti. Pero salta in sella e spalanca il gas. Rock N roll si comincia!Tutti al muretto! Dagli altri box ci guardano con sufficienza, mentre fuori dal muretto fino alla vita il nostro mitico Team Manager Oscar prende i tempi. Oscar è un ragazzo con una passione incommensurabile per le moto. Il motore Guzzi che pompa nella Magni è suo, sua è stata anche l’idea due anni fa di far correre due pazzi come Pero e Teo con una sua vecchia Moto Guzzi: due gare del campionato europeo d’epoca disputate in Italia. I ragazzi non lo hanno deluso: un terzo e una vittoria..Pero.. detto anche Max Pero Pampero Peronetti è un ragazzo gioviale, sempre allegro, ma soprattutto riflessivo quando i giochi si fanno seri. Lo è anche come pilota, al primo turno entra in punta di piedi, studia la moto e il circuito; quando scende dal primo turno è ancora più agitato di quando è salito, nei suoi occhi si capisce benissimo cosa pensa, qui per andare forte bisognerà rischiare tutto…non si tirerà indietro.

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Due piloti una moto

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Pero lascia la moto a Teo, detto anche “Teo Tony Manegro cap. Negrievf”. Abbassa la visiera del suo BELL rosso, spegne il cervello e senza né riferimenti né indicazioni al terzo giro fa un pazzesco 2.11 che rimarrà per tutto il week end, un signor tempo per la Magni. Teo è all’apparenza serio e pacato, una persona istintiva che allo scoccare della scintilla diventa incontenibile.. Un po’ come la spina meccanica di una birra… in posizione di riposo lascia scorrere solo qualche goccia, ma al tocco della mano, quando lo si spinge a fare il suo lavoro, dà tutto e riempie sempre il boccale! Entrambi i ragazzi preoccupati lamentano poco feeling all’anteriore e paurosi saltellamenti. Marco parla di bilanciamento e chattering, i ragazzi lo guardano perplessi.. Teo pensava che il chattering fosse un servizio di ristorazione, Pero che il bilancia-mento è quel fenomeno con cui lotta da anni per mandare giù panza! Marco e Giovanni, senza tanti patemi e solamente una panca dove appoggiare gli attrezzi, sfilano le forcelle mettono spessori e lavorano di cacciavite come due belve. Marco smonta lo smontabile, cambia getti, candele, pipette.La moto è pronta per le prove ufficiali di domattina,.noi per una serata di baldoria!

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